16 maggio: riunione al Miur e sit in davanti al senato

L’incontro di domani al Miur sarà l’occasione per  un confronto serrato sulle questioni aperte connesse con i compiti della dirigenza scolastica, per le quali da mesi  chiediamo riscontri istituzionali.

Per manifestare il nostro dissenso rispetto alla previsione dell’obbligo di sottoporsi alla rilevazione biometrica per attestare la propria presenza nella sede di servizio, domani, 16 maggio saremo  impegnati nel sit in di protesta  davanti al Senato,  dalle ore 15 alle 17.

L’approvazione dell’art. 2 del disegno di legge ‘Concretezza’, provvedimento inaspettatamente accelerato nel suo iter parlamentare, e poi sospeso, rappresenta per i dirigenti una questione cruciale:  è netto il dissenso di tutta la categoria su un provvedimento che non trova alcun fondamento nella sua applicazione a scuola.

L’obiettivo è arduo e non ce lo nascondiamo ma intendiamo portarlo a conclusione.
Dobbiamo essere compatti nel sostenere la battaglia unitaria dei sindacati, che ha dato i suoi frutti con il nuovo contratto dell’area V e l’Intesa del 24 maggio. Vogliamo salvaguardare la specificità della categoria e sottrarla ad una politica vindice che riversa su una categoria di professionisti della scuola sospetti e accuse di inefficienza che non le riguardano. Se casi si verificano, non è certamente per comportamenti dei singoli, ma per inadempimenti di una filiera di sostegno alla scuola cui non è estranea la politica.

Siamo contro le rilevazioni biometriche applicate nella scuola non per sottrarre i dirigenti scolastici ad ogni forma di controllo e rendicontazione del proprio lavoro e farne una categoria di privilegiati, ma perché i loro compiti e gli obblighi connessi alla gestione-funzionale del servizio scolastico, la complessa articolazione territoriale delle sedi di ciascuna istituzione scolastica, la difficoltà a individuare un orario settimanale di riferimento per la dirigenza scolastica, peraltro non previsto contrattualmente, renderanno aleatoria e non significativa qualunque rilevazione della loro presenza a scuola, oltre che inutile e troppo dispendioso il controllo attraverso la registrazione dei dati biometrici.

Questi sono gli effetti di politiche sbagliate per cui bisogna ora opporsi e aggredire le cause. Bisogna mettere fuori dall’attività amministrativa il personale della scuola a partire dai dirigenti scolastici, facendone risaltare la funzione educativo-didattica.

Si tratta di riprendere la battaglia in coerenza con la nostra politica di una scuola “comunità”, nella quale il dirigente scolastico non ha solo un ruolo di pura managerialità burocratica, ma di interfaccia di una scuola con funzioni educative  e di sviluppo sociale, culturale ed economico della comunità locale, cui non possono essere messi vincoli rigidi di presenza a scuola. Se invece si continua a contare su coloro che ci hanno portato a questo, significa che si cercano privilegi e non diritti: battaglia persa in partenza. 

VEDIAMOCI TUTTI IL 16 MAGGIO ALLE ORE 15,00
IN VIA VIDONI
PER ANDARE TUTTI INSIEME DAVANTI ALLA SEDE DEL SENATO DI ROMA.


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