La scuola va sfilata dalle logiche di regionalizzazione in atto

Nel Def una accelerazione sull’autonomia differenziata e niente per gli stipendi degli insegnanti
L’unità del sistema di istruzione è tema centrale dello sciopero del prossimo 17 maggio

Poche righe contenute nel Def, mettono in programma l’attuazione del cosiddetto regionalismo differenziato.  Si tratta di un punto previsto dal contratto di Governo e l’accelerazione rispetto ai tempi è di natura elettorale, lo si comprende bene – commenta Pino Turi.

Ciò che invece proprio non si comprende è il perché in questa asimmetria di poteri richiesta dai Governatori, ci debba entrare la scuola.

Il sistema scolastico garantisce, in tutte le democrazie, l’unità culturale della nazione.
Se si persegue la logica del chi-arriva-prima, è possibile pensare che anche i diritti saranno diversificati. Concetto difficile da sopportare se si pensa che l’istruzione è un diritto universale.

E’ a questo modello di scuola che vogliamo fare riferimento: statale, nazionale, laica, di tutti.
E’ con questo obiettivo che in ogni città si stanno raccogliendo centinaia di migliaia di firme per fermare la regionalizzazione del sistema di istruzione nazionale.

La difesa del sistema nazionale è uno dei temi centrali dello sciopero generale della scuola del prossimo 17 maggio. La scuola – ripetono insegnanti, studenti e  famiglie – va sfilata dalle logiche regionali.
Siamo pronti a sostenere questa sfida – rilancia Turi.

 


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