Concorso Presidi | Cirillo: Impensabile azzerare tutto

Pino Turi: i concorsi mostrano tutto il loro limite. Ci siamo rassegnati a delegare il reclutamento alla magistratura. Vanno trovati procedure e strumenti di selezione nuovi. 

E’ atteso per domani il provvedimento di sospensiva della sentenza del TAR, richiesto dal Miur.
Questo provvedimento – spiega la responsabile del Dipartimento dei dirigenti scolastici Uil Scuola, Rosa Cirillo – consentirà di continuare le prove orali, di stilare e approvare la graduatoria dei vincitori di concorso.

In questo modo, a settembre – continua Rosa Cirillo, cercando di ricomporre l’intricato puzzle giuridico normativo che si va delineando nei prossimi mesi – si potrà procedere con le nomine in ruolo, con riserva, in attesa della decisione del Consiglio di Stato, che potrebbe dar seguito alla sentenza del Tar e invalidare il concorso, ovvero riformare la sentenza di primo grado.

Nel caso di conferma della Sentenza del TAR, sarà tutto da rifare? C’è un ruolo giuridico e un ruolo politico in questa vicenda – sottolinea il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi.

Quello che stiamo vedendo è un film già visto, purtroppo. E occorre prendere le mosse dai  provvedimenti adottati in precedenti circostanze.
Per questo si potrebbe pensare ad  un preciso dispositivo legislativo, magari permettendo ai vincitori di poter fare un corso-concorso di formazione, con esame finale, per accedere alla dirigenza. Procedura già utilizzata in passato.
Una volta sanato l’aspetto formale vanno verificati compiti e esami di quanti non hanno superato la prova e hanno avuto ragioni di doglianza. In analogia con i vincitori, accedere al corso concorso di formazione che legittimi le posizioni di ognuno.

Il punto – aggiunge Turi – è che i concorsi mostrano tutto il loro limite. Abbiamo delegato il reclutamento alla magistratura. Non è più possibile.  Vanno trovati procedure e strumenti di selezione nuovi.

Salvare questo concorso – ribadisce Cirillo – significa salvare anni di lavoro tra autorizzazioni, bandi, preselezione, commissioni, preparazione. Da un lato procedure lunghe e costose, dall’altro tempo, impegno, aspettative che non è possibile azzerare.

 


Lo scenario fino alla sospensiva

I bocciati aspettano l’esito del Consiglio di Stato ovvero le determinazioni legislative di natura parlamentare.

I promossi, stilata la graduatoria vendono immessi in ruolo con riserva (in attesa della pronuncia del Consiglio di Stato).
A settembre vanno a ricoprire il ruolo di dirigente – lasciando libero il posto di docente, che viene sostituito da un titolare o da un supplente.  Se il Consiglio di Stato non scioglierà la riserva, sarà il parlamento a dover intervenire con un atto legislativo per evitare il caos nelle scuole.

Chi deve fare la prova orale si deve presentare normalmente all’esame secondo il calendario ministeriale, che potrebbe, a questo punto, subire uno slittamento. Ma, con la sospensiva, la prova va sostenuta.

 


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