L’antilingua

(…) Ogni giorno, soprattutto da cent’anni a questa parte, per un processo ormai automatico, centinaia di migliaia di nostri concittadini traducono mentalmente con la velocità di macchine elettroniche la lingua italiana in un’antilingua inesistente. Avvocati e funzionari, gabinetti ministeriali e consigli d’amministrazione, redazioni di giornali e di telegiornali scrivono parlano pensano nell’antilingua. (…)

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Scuola, lavoro e pensiero libero

(…) Vi sono due termini che è necessario sottolineare: ignoranza e pensiero critico. Ecco, il problema sta tutto qui. Il ruolo della scuola dovrebbe essere quello di eliminare a prima e formare il secondo.

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L’abbandono della scuola

… E’ in tale congedo che sta il cuore autentico della crisi della scuola italiana (simile ma non eguale a quella di molti altri sistemi scolastici dell’area euro-occidentale). Esso ha voluto dire la perdita di qualsiasi orizzonte generale, la rinuncia a rendere l’istruzione il momento centrale della riproduzione sociale in senso alto, al tentativo – si può immaginare quanto temerario: e forse proprio per questo degno di essere perseguito – di fare di essa la matrice del carattere e della personalità. (…)

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La legge sulla buona scuola? Una delle trappole per Renzi. Turi: la nomina di Fedeli, una sindacalista, segno di discontinuità

… “questa volta il punto di caduta non è stato costituito dalle risorse finanziarie, bensì dal loro utilizzo. Professori spogliati di diritti storici (assegnazione di sedi di lavoro e classi), messi nelle mani di una dirigenza mai troppo condivisa (chiamata diretta), premi (il famoso bonus) assegnati in modo dirigista e decisamente opaco, assegnazioni di titolarità affidati ad un improbabile algoritmo che, alla prova dei fatti, si è rivelato fallace inefficace. (…)

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Primo giorno di scuola tra magia e solitudine

Per chi suona la prima campanella Lettera a ragazzi e prof per cambiare la scuola Un legame che racchiude due missioni in una. Da una parte formare coscienze, asciugare lacrime, accendere passioni. Dall’altra un compito da medaglia olimpica: diventare adulti.

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Quando un algoritmo trasferisce gli insegnanti

(…) Quel che capita oggi è che una procedura farraginosa, continuamente corretta in corso d’opera, talmente complicata da non permettere un giusto accompagnamento da parte delle amminsitrazioni periferiche e soprattutto non limpida ha creato situazioni da un lato inattese e dall’altro improvvise. Spesso si trat trasferirsi da un giorno all’altro. (…)

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Buona la scuola se eccelle chi insegna

Per modificare il sistema scolastico bisogna prima capirlo, partendo dalla storia e da alcuni punti fermi.

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Concorsone: chi ha scritto le domande di storia?

(…) Più che un esame un tentativo di decimazione, insomma: chi mai potrà aver corrisposto adeguatamente, infatti, a questo grottesco invito a redigere in novanta minuti l’enciclopedia della storia universale? (…)

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Il calvario linguistico che subiscono i nuovi propessori

Un «Bilancio di Competenze» (ma non era meglio, semmai, delle competenze?) è quello che ogni docente neoassunto in base ai recenti provvedimenti del governoRenzi è chiamato a redigeredal ministero dell’Istruzionein questi giorni. È un testo, si legge nella prescrizione ministeriale, inteso a invitare ogni docente a «descrivere e sintetizzare le ragioni del proprio posizionamento rispetto ai livelli di competenza percepiti». Ovvero, detto in italiano parlato, uno strumento perché ogni docente valuti le proprie conoscenze circa ciò che insegna nonché la propria capacità d’insegnamento, confessando le proprie eventuali inadeguatezze. Qualcosa, insomma, che — se non fosse nota la natura inoffensiva della ministra Giannini — potrebbe ricordare la pratica in uso nei regimi comunisti di far redigere a ogni militante sospetto di qualche infrazione un rapporto minuzioso, il più minuzioso possibile, circa il proprio operato. (…)

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Valutazione docenti, la discrezionalità del dirigente non è pacifica

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