STABILIZZARE I PRECARI DELLA SCUOLA NON È IMPOSSIBILE: LA RICERCA UIL SCUOLA

Quanto costa immettere in ruolo gli oltre 250 mila precari della scuola? La Uil Scuola ha presentato uno studio dedicato. Scopriamo i risultati.

 Il Governo spenderebbe 715 euro per stabilizzare ogni precario della scuola. A rivelarlo è un’indagine della Uil Scuola che il sindacato ha presentato nel primo incontro con il neo ministro dell’Istruzione Valditara.

Il precariato è una piaga che affligge la scuola italiana da molto tempo. Oggi, nel nostro Paese, un docente su quattro è precario e la situazione negli ultimi anni si è ulteriormente aggravata se pensiamo che solo nel 2015-16, la percentuale di precari era solo al 13,8%. Una piaga acclarata, che non riguarda solo i docenti, ma tutto il personale della scuola.

E allora, stabilizzare il personale precario è davvero una missione impossibile? La risposta è no e per rispondere, ci affidiamo ai numeri.

180 MILIONI PER STABILIZZARE 250 MILA PRECARI

Premessa: Il PNRR ha stanziato 30 miliardi per l’istruzione e la ricerca; 33 miliardi di euro dell’ultima manovra finanziaria. In sostanza, le risorse per dare sicurezza al sistema istruzione ci sono eccome. E veniamo all’indagine.

Lo studio della Uil Scuola parte dall’analisi dei livelli stipendiali di tutto il personale scolastico, non solo docente, tra precari e a tempo determinato, basato su dati del Ministero Istruzione, del Mef, dell’Inps e del contratto scuola 2018.

In totale i supplenti della scuola, personale docente, educativo ed Ata, sono 252.157. Di questi 76.044 hanno la supplenza al 31 agosto e, quindi, hanno già uno stipendio per l’intero anno scolastico; 176.113 hanno una supplenza fino al 30 giugno e percepiranno la Naspi, l’indennità mensile di disoccupazione.

Secondo l’indagine, la stabilizzazione dei precari comporta una spesa di poco più di 180 milioni di euro l’anno, ossia 715 euro per ogni precario, precisa la Uil Scuola, sottolineando come si tratti di “una cifra all inclusive” che porterà beneficio non solo in termini di continuità ma vantaggi ben più ampi.

Un intervento da parte del Governo volto alla stabilizzazione, a queste cifre, avrebbe un’incidenza minima per la spesa dello stato e riflessi esponenziali sulla qualità della vita scolastica.

IL PROGETTO POSSIBILE DI UNA SCUOLA CON TUTTO IL PERSONALE, DI RUOLO

Come ha rimarcato il Segretario generale Uil Scuola Giuseppe D’Aprile, la risoluzione della piaga del precariato è un crocevia fondamentale per il futuro della scuola.

La stabilizzazione, come d’altronde il rinnovo del contratto scuola, possono diventare volano di crescita per l’intera economia del Paese.

In sostanza, stabilizzare comporta un doppio vantaggio. In primis perché darebbe certezza di una scuola con personale in servizio già dal primo settembre migliorando inevitabilmente la qualità didattica e l’apprendimento. In secondo luogo, perché un’economia che trova un nuovo slancio dagli oltre 200 mila precari che iniziano a vedere un possibile futuro ‘certo’, è un’economia più forte.

Clicca qui per leggere l’indagine integrale.


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