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Turi: licenziamento di massa di duecentomila professionisti. Scuole nell’incertezza. Serve presa di posizione del Governo. I tre punti della proposta Uil per superare il problema del precariato. I numeri prospettano uno scenario drammatico. In ogni altro settore sarebbe la priorità assoluta.

220mila donne e uomini, professioniste e professionisti, con un contratto ancora una volta a tempo determinato, rimangono in attesa di una presa di posizione da parte del Governo e della politica tutta che sia decisa e scevra di ogni interpretazione arbitraria e ideologizzata. Va posta fine a questa condizione di precarietà, ingiustizia e disparità sociale.

Un pasticcio: il lavoro è un diritto e come tale va garantito a tutti, ma cambiare le regole a partita in corsa non è mai un comportamento da paese di alta cultura giuridica come il nostro.

Fortissima prevalenza nelle province meridionali (61.29%) una domanda su tre nelle città metropolitane (38.8%). Turi: c’è fame di lavoro e il governo nicchia.

Nell'infanzia è il futuro del Paese. Per rimuovere le disuguaglianze va restituita dignità e qualità ad un progetto educativo invidiato nel mondo, quello della nostra scuola dell’infanzia che si arricchisce di nuove opportunità di una offerta formativa di senso per i più piccoli, a contrasto delle disuguaglianze e delle disparità sociali.

Considerazioni a margine dell’articolo del prof. Cassese sul Corriere della Sera

PNRR: si avvia la fase messa punto delle politiche. Per la scuola manca una lente di ingrandimento sui problemi. Insegnanti, studenti, sindacati e ora l’appello degli intellettuali: più attenzione per la scuola del paese.

Scuole private chiedono equità o vogliono privilegi?

Rosa Cirillo: dalle nuove scuole autonome e dai pensionamenti 900 posti. Un numero che consentirebbe la mobilità interregionale, le assunzioni dalla graduatoria del concorso e di azzerare le reggenze.

'I CARE' DI DON MILANI SIA MOTTO DELL'EUROPA: COSÌ LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA, URSULA VON DER LEYEN Sono i temi che abbiamo proposto anche al ministro Bianchi. La direzione di marcia è quella dei valori non quella del mercato.