Covid / Scuole italiane all’estero: il punto nel seminario internazionale Uil Scuola

La sanzione agli insegnanti non vaccinati è misura introdotta solo in Italia – è questo il dato emerso dal seminario internazionale che si è svolto oggi pomeriggio on line con i rappresentanti delle scuole italiane all’estero.

Un quadro fatto di fusi orari, di classi e scuole che tra loro hanno regole diverse: nelle scuole italiane all’estero – puntualizza Giuseppe D’Aprile che ha aperto e coordinato i lavori dell’incontro – valgono le regole italiane, negli spazi comuni valgono del paese ospitante. Questo per una regola non scritta – osserva D’Aprile – visto che nessuna misura o protocollo è stato concordate con queste scuole che hanno personale italiano.

La questione dei tamponi – a voler guardare le posizioni prese negli altri Paesi – ci fa sobbalzare. Persino il Meb – il ministero dell’istruzione turco – ha raccontato ai colleghi la rappresentante di un liceo di Istanbul, – ha emanato una norma, venerdì scorso per tutto il personale della scuola, che prevede tamponi gratis in ospedale ogni 72 ore.

Nessun green pass invece ad Addis Abeba, dove al personale vengono comunque garantiti i tamponi.

Tra le misure di prevenzione, la Spagna ha deciso di dimezzare il numero di alunni per classe – proposta osserva D’Aprile – quella di diminuire il numero di alunni delle prime classi di ogni ordine di scuola che la Uil scuola ha fatto più volte, rimasta inascoltata dal precedente ministro e da quello attuale.

Il personale delle scuole italiane all’estero – ha detto il Responsabile nazionale del Dipartimento Uil Scuola Estero, Angelo Luongo – va tutelato e protetto in modo specifico. Appare non più rinviabile un intervento per loro da parte dei ministeri dell’Istruzione e degli Esteri, finalizzato a garantire a personale e studenti italiani le migliori condizioni di lavoro e sicurezza.

Siamo sempre più convinti che il tema della tutela della sicurezza e della salute sui luoghi di lavoro è tema che riguarda tutti. I costi non possono che ricadere a carico dello Stato.
La diversità di situazioni in atto – aggiunge D’Aprile – mostra chiaramente quanto una moratoria sui tempi sia mezzo utile per definire procedure certe e consegnare alle scuole strumenti, anche normativi, per la tutela della salute.

 


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