La Uil chiede al ministro impegno e determinazione per gli Ata
Nel corso dell’incontro del 24 ottobre 2019 presso il Miur si è trattato delle questioni aperte del personale ATA, in particolare di quelle che dovrebbero trovare una soluzione attraverso stanziamenti da inserire nella Legge di Bilancio. Per la UIL Scuola hanno partecipato Pasquale Proietti, Antonello Lacchei e Mauro Panzieri.
I rappresentanti dell’amministrazione hanno riferito su dati parziali sull’organico di fatto che quest’anno è di 10.072 unità di cui 7.316 CS e 1.973 AA (vedi prospetto allegato) ed hanno ricevuto le proposte di parte sindacale.
Per la UIL tra i temi da affrontare con urgenza spicca quello della riorganizzazione degli Uffici amministrativi, tecnici ed ausiliari della scuola, finalizzati ad una buona didattica. Questa riorganizzazione si può realizzare con la contrattazione come già fatto in passato con risultati importanti, poi vanificati dai tagli di Tremonti e dagli interventi a gamba tesa del Ministero dell’economia e della funzione pubblica. Oggi, fortunatamente, siamo in una condizione diversa determinata dall’azione delle Confederazioni che hanno portato ad una revisione del 165 che restituisce alla contrattazione ruolo e potestà di intervento sugli aspetti relativi alla retribuzione ed al rapporto di lavoro. Il nuovo Contratto della scuola parte dalla definizione della Comunità Educante della quale gli ATA sono una componente fondamentale. Per realizzare il progetto di autonomia della scuola è necessario riattivare tutti gli istituti di valorizzazione del personale per coinvolgerlo – a pieno – nella vita e nelle scelte della scuola. La UIL, con le sue RSU, è impegnata in questa opera che – prima di tutto – è di carattere culturale. Va anche sgombrato il campo sul fatto che, per affrontare alcuni aspetti cruciali, non c’è bisogno di nuovi stanziamenti. Vanno semplicemente attuate le previsioni contrattuali, confermate nel recente CCNL.
Per approfondire i diversi aspetti vediamo i temi in agenda;
Organici ATA La proposta della UIL è chiara e coerente con quella avanzata per i docenti. Va superata la distinzione artificiosa tra organico di fatto e di diritto, questa semplice operazione consentirebbe di dare stabilità al sistema, riducendo solo ai posti in deroga gli interventi straordinari di compensazione.
Personale ex CO.CO.CO la UIL Scuola ha chiesto di prevedere un intervento provvisorio con posti in deroga, per incrementare nelle scuole dove è presente tale personale la disponibilità puntuale di ore, al fine di restituire una dignità salariale e lavorativa a coloro che sono stati assunti in ruolo a tempo parziale e dei quali la legge prevede il progressivo inquadramento a tempo pieno.
Mobilità professionale La UIL Scuola propone di riattivare il percorso contrattuale esistente. Quelle procedure che in passato hanno avuto una positiva realizzazione hanno consentito a molti colleghi di effettuare il passaggio di qualifica. In ogni caso, per la UIL Scuola, va salvaguardata la particolare forma di reclutamento che interessa esclusivamente il personale della scuola,.che per evidenti ragioni, non può essere omologato agli altri pubblici dipendenti.
Istituzione dei posti di AREA C. Le questioni che ci troviamo ad affrontare oggi sono frutto della colpevole disattenzione del MIUR. Se fossero stati istituiti e coperti i posti di area C oggi nelle scuole non ci sarebbe un diffuso problema di sostituzione del DSGA. Anche per l’area tecnica questo profilo consentirebbe di far fare un passo avanti alla didattica laboratoriale e contemporaneamente di raccordare la scuola alle nuove istanze di condivisione di esperienze e procedure
Un tecnico in ogni scuola questa è una esigenza condivisa da scuole ed amministrazione. Occorre uno sforzo aggiuntivo per conseguire questo risultato, attraverso una graduale operazione sugli organici
Ripristino degli strumenti di valorizzazione professionale La situazione di crisi del personale ATA, come già detto, deriva soprattutto dalla sottovalutazione costane da parte del MIUR delle questione connesse alla gestione del suo personale. Non da ultima la vicenda delle posizioni economiche ATA, istituto finanziato dal contratto e strumentalmente bloccato dalla burocrazia. Dovrebbe essere un fiore all’occhiello del datore di lavoro che lo ignora completamente. Vanno immediatamente ripristinate le procedure di accesso a tali posizioni e la relativa formazione.
NUOVI ADEMPIMENTI DELLE SEGRETERIE Sulle questioni legate all’utilizzo da parte del personale di segreteria di programmi di altre amministrazioni chiediamo un confronto alla luce dell’art. 22, del CCNL 2016/2018 su i riflessi sulla qualità del lavoro e dell’informazione prevista dall’art 5 e 22 su l’operatività di nuovi sistemi informatici, e per orientare il lavoro della Commissione paritetica per l’innovazione, prevista dal CCNL, che ha il compito di adeguare i percorsi di innovazione.
COSTITUZIONE DELL’AREA DI ASSISTENZA SOCIO SANITARIA PER L’INCLUSIONE DEI DISABILI Il Contratto Scuola contempla la cura della persona da parte del collaboratore scolastico,.anche di natura igienica e prevede – per questi compiti – un modesto beneficio economico. Naturalmente non si tratta di ragazzi o ragazze in situazione di grave handicap. Queste mansioni specialistiche sono riservate all’assistente socio sanitario il cui profilo è stato definito nell’Accordo del 2001 tra il Ministro della sanità , il Ministro per la solidarietà sociale e le regioni. Per questo, nel supremo interesse del diritto allo studio e alla salute dell’alunno disabile dobbiamo istituire le figure professionali indispensabili per garantire i diritti degli alunni enunciati da norme avanzate ma mai attuate, magari internalizzando gli attuali Operatori Socio Sanitari
STABILIZZAZIONE LSU E LAVORATORI DELLE DITTE DI PULIZIA Nel corso della riunione del tavolo tecnico sulle problematiche ATA, finalizzato alla formulazione di proposte da inserire nella legge di bilancio, in attuazione dell’intesa del Sindacati MIUR del 1 ottobre 2019, le Organizzazioni sindacali hanno chiesto una informativa sull’iter del decreto sulla stabilizzazione dei lavoratori LSU e appalti storici nelle scuole, a partire dal 1 gennaio 2020 sugli 11.263 posti accantonati in organico di diritto.
I rappresentanti del ministero hanno confermato che nel decreto precari, in via di emanazione, sono contenute modifiche alla bozza dello specifico decreto interministeriale, presentata il 1 agosto alle parti sociali. Accanto all’abolizione del colloquio e alla adozione delle modalità di compilazione della domanda attraverso il sistema polis del ministero già comunicate nei precedenti incontri, è emersa la volontà di procedere alla stabilizzazione su base provinciale anche utilizzando contratti part time, eventualità che era stata esclusa dall’amministrazione fino alla precedente riunione del 10 ottobre scorso. La quota di contratti a tempo pieno (36 ore) o tempo parziale (18 ore) verrebbe stabilita su base provinciale in riferimento al numero di soggetti in possesso dei requisiti di accesso (*) ed in relazione ai posti accantonati nella provincia di servizio.
La UIL Scuola, ha espresso delle forti riserve su questa ultima decisione che avrebbe sull’organico ATA e sul servizio scolastico effetti deleteri presentando, tra l’altro, molte controindicazioni di carattere normativo.
Non esiste l’organico part/time, quindi reclutare su mezzi posti è illegittimo. Questa scelta alimenterà certamente un contenzioso che noi dovremo sostenere per gli iscritti.
Anche la gestione si profila difficile ed aleatoria, visto che la natura del contratto sarà decisa sulla base del rapporto tra numero di aspiranti e consistenze provinciali; trattando soggetti con requisiti identici o superiori in modo differente. C’è poi la circostanza già precedentemente riscontrata che dopo i tre anni non si può negare il full-time e quindi è del tutto evidente che il contingente fissato verrà superato, contravvenendo una clausola esplicita della norma primaria di stabilizzazione.
Con la retribuzione part-time, inoltre, si sfiora la sussistenza, proseguendo una nuova forma di “Caporalato di Stato” che immette nel comparto chiunque, considerando la scuola una sorta di ammortizzatore al quale tutti pervengono; docenti delle paritarie, dipendenti della croce rossa, ex LSU, docenti delle scuole Provinciali dismesse, statizzati delle scuole comunali.
Insomma un gran pasticcio che ricadrà sulle scuole e sugli studenti.
(*) personale impegnato per almeno 10 anni, anche non continuativi, purché includano gli anni 2018 e il 2019, presso le Istituzioni Scolastiche ed Educative Statali, per lo svolgimento di servizi di pulizia e ausiliari ed in possesso del titolo di studio di licenza media.