Ripristinare gli organismi di tutela della libertà di insegnamento

ESISTONO GIÀ LE NORME PER PUNIRE ANCHE CON L’ALLONTANAMENTO DALLA CATTEDRA IL DOCENTE CHE SI COMPORTA IN MODO ETICAMENTE E PROFESSIONALMENTE IRRESPONSABILE 

QUESTO RAFFORZEREBBE LA DEONTOLOGIA E IL PRESTIGIO DEGLI EDUCATORI 

Non possiamo non essere d’accordo con la Ministra dell’Istruzione Università e Ricerca quando afferma che occorre allontanare dalla cattedra il docente che approfitta del proprio ruolo di educatore per stabilire con gli alunni rapporti eticamente e professionalmente inaccettabili e da punire severamente.

Oggi esistono già le norme per procedere in questa direzione a partire dalla immediata sospensione dal servizio.

Tali comportamenti, peraltro di rilevanza penale, sono da condannare in sé, quale che sia la professione di chi se ne rende protagonista, fermo restando che diventano ancor più gravi se legati a professioni di cura o se avvengono nell’ambito di una speciale relazione quale è quella educativa che si instaura fra docenti e allievi.

FLC Cgil CISL UIL Scuola RUA, Snals Confsal, fermo restando che i comportamenti irresponsabili vanno prontamente e severamente sanzionati, a prescindere da qualsiasi considerazione, come già consentono le norme attualmente esistenti,ritengono necessario riaprire un confronto sull’opportunità di sedi alle quali affidare, in un ruolo di esplicita terzietà, una valutazione dei comportamenti dei docenti che assicuri la piena salvaguardia delle prerogative connesse all’esercizio della libertà di insegnamento costituzionalmente garantita.

L’occasione per riprendere una riflessione sul tema è data anche dal confronto negoziale per il rinnovo del contratto, che potrà pertanto non limitarsi alla sola individuazione delle sanzioni da correlare alle condotte antidoverose, ma anche tentare di individuare sedi deputate all’esame dei casi concreti e in grado, per la loro specifica competenza, di mantenere l’azione disciplinare entro un quadro di piena tutela della libertà di insegnamento espressa nella relazione didattica, presidio di rango costituzionale ma prima ancora elemento di garanzia per la corretta formazione e la crescita delle nuove generazioni.

Roma, 18 gennaio 2018


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