Comitato Esecutivo del CSEE: il report della due giorni di Bruxelles

Il comitato esecutivo del CSEE, convocato in modalità ibrida, si è riunito per discutere la linea politica da adottare nei prossimi mesi e per definire le modalità di organizzazione della conferenza di organizzazione prevista a luglio del prossimo anno a Liegi. Per la UIL Scuola ha partecipato Rossella Benedetti.

Durante la pandemia l’attività sindacale internazionale non si è mai fermata: le istituzioni europee con l’assenso dei governi nazionali, hanno, infatti, intensificato gli sforzi per dare un nuovo indirizzo alle politiche educative. Pur rimanendo una sfera di responsabilità nazionale, da anni le raccomandazioni e le strategie elaborate a livello europeo ( ed approvate da Parlamento e consiglio europei) modificano in modo neanche troppo sotterraneo i nostri sistemi nazionali. Il comitato esecutivo, quindi, è stato chiamato a discutere ed approvare una lista di posizioni che vanno dalla didattica digitale alle iniziative mirate ad omogeneizzare il sistema universitario:

  1. Posizione del CSEE sul quadro strategico (2021-25) della UE riguardante la salute e la sicurezza sul lavoro;
  2. Posizione del CSEE sulla proposta di raccomandazione del Consiglio sull’iniziativa Percorsi per il successo scolastico;
  3. Posizione del CSEE sulla proposta di raccomandazione del Consiglio sull’Educazione alla sostenibilità ambientale;
  4. Posizione del CSEE sull’iniziativa per le Università europee e le lauree europee;
  5. Risposta del CSEE alla proposta di raccomandazione del Consiglio sull’apprendimento misto per un’istruzione primaria è secondaria di alta qualità.

Con la riunione dei ministri europei dell’educazione imminente (29-30 novembre) è di fondamentale importanza poter influenzare le decisioni che verranno prese a quel tavolo, in particolare per quel che concerne l’implementazione dell’Area Europea dell’Istruzione, cioè la strategia riguardante il periodo 2021-2030, i cui obiettivi difficilmente l’Italia potrà raggiungere se permangono le attuali tendenze alla riduzione degli investimenti sul personale scolastico e la privatizzazione crescente dell’offerta. Gli obiettivi in questione sono i seguenti:

  • Migliorare la qualità, l’equità, l’inclusione e il successo per tutti nell’istruzione e nella formazione
  • Fare in modo che l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita e la mobilità divengano una realtà per tutti
  • Rafforzare le competenze e la motivazione nelle professioni nel settore dell’istruzione
  • Rafforzare l’istruzione post-secondaria/universitaria europea
  • Sostenere le transizioni verde e digitale nell’istruzione e nella formazione e attraverso l’istruzione e la formazione.

A questo proposito la UIL Scuola ha contribuito con proprie proposte alla stesura dei documenti, in particolare, alla posizione sull’apprendimento in modalità mista che chiediamo di ritirare per i seguenti motivi:

  • contrariamente ad altre iniziative che hanno permesso due cicli di consultazioni, questa proposta è stata aperta solo per una consultazione di breve durata (13 aprile 2021 -13 maggio 2021) nonostante l’impatto senza precedenti che l’apprendimento misto sta avendo su insegnanti e studenti.
  • la proposta manca di analizzare le sfide legate all’apprendimento misto e i limiti che la sua attuazione comporta
  • Tra le principali preoccupazioni dei sindacati dell’istruzione, ci sono le infrastrutture inadeguate, la mancanza di finanziamenti pubblici sostenibili per l’istruzione e la crescente privatizzazione, l’aumento del carico di lavoro per gli insegnanti e il personale educativo, il deterioramento delle condizioni di lavoro, la mancanza di sostegno e formazione sull’istruzione digitale, le sfide per la salute mentale e il benessere degli insegnanti e degli studenti, ad esempio l’aumento dei rischi di fattori di stress, l’equilibrio tra lavoro e vita privata, l’esclusione sociale.

 

La UIL Scuola ha chiaramente manifestato la propria contrarietà all’istituzionalizzazione dell’apprendimento misto che limita di fatto la libertà di insegnamento. Ogni docente, infatti, possiede gli strumenti intellettuali e professionali per decidere se vi sia il bisogno di ricorrere al digitale per arricchire l’esperienza di apprendimento. Inoltre, il riferimento, nella proposta di raccomandazione del Consiglio, ad ambienti di apprendimento misti sottintende la possibilità di ridurre la presenza a scuola in favore di ambienti virtuali che non costerebbero nulla agli enti locali. Per questi e per i motivi esposti prima chiediamo il ritiro della proposta.

La riunione si è conclusa con gli aggiornamenti sulle iniziative riguardanti il dialogo sociale settoriale a livello europeo.


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