Emendamenti alla Legge di Bilancio e insegnanti di religione cattolica

Tra gli emendamenti pubblicati alla legge di bilancio, tre riguardano gli insegnanti di religione cattolica: l’emendamento 108.0.18 (Nencini), l’emendamento 112.0.2 (Rampi, Verducci, Marilotti, Manca) e l’emendamento 112.0.5 Iannone, Calandrini, De Carlo, Drago.

I primi, due sostanzialmente identici, introducono, accanto al concorso ordinario, da bandire entro l’anno 2022, una procedura straordinaria riservata agli insegnanti di religione cattolica che siano in possesso dei titoli previsto dai punti 4.2. e 4.3 del decreto del Presidente della Repubblica n. 175 del 2012, dell’idoneità rilasciata dall’ordinario diocesano competente per territorio e che abbiano svolto almeno 36 mesi di servizio nell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole statali. Per queste procedure viene inoltre prevista l’istituzione di una graduatoria di merito sino a totale esaurimento. Giuseppe Favilla, Segretario del Dipartimento IRC della Uil Scuola, sottolinea che tale procedura riprende quella utilizzata per il concorso straordinario di infanzia e primaria e, seppur in percentuale numerica assolutamente insufficiente, dà anche agli insegnanti di religione con più di 36 mesi di servizio, la stessa possibilità straordinaria di immissione in ruolo concessa ai docenti di altre discipline. “La quota del 50% prevista per i vincitori di concorso ordinario, del resto – spiega Favilla – è dovuta all’art. 399 del dlgs 297/1994 oltre ad essere il frutto di mediazione con diversi attori intervenuti nel dibattito politico-sindacale. Sappiamo bene che la percentuale di precari storici è molto elevata, dopo 17 anni dall’ultimo e unico concorso per insegnanti di religione cattolica, purtroppo andare oltre quanto stabilito dall’art. 2 della legge 186, dunque superare il 70% fino ad arrivare al 95/96%, richiederebbe una riforma dell’organico auspicabile per noi, ma che ad oggi non trova consenso unanime, anche se oltre 13000 precari su 15mila hanno superato abbondantemente i 36 mesi. Il testo dell’emendamento ricorda che  sarà poi il bando a definire la tabella dei punteggi (del servizio e dei titoli) e la composizione delle commissioni, su questo punto potrebbe essere determinante l’apporto dei sindacati.

Il terzo emendamento autorizza l’istituzione, con decreto del Ministero dell’Istruzione, di una graduatoria per titoli ai fini dell’assunzione di 7.000 insegnanti di religione cattolica su posti vacanti e disponibili con più di 24 mesi di servizio a tempo determinato nelle istituzioni scolastiche del servizio nazionale d’istruzione. Per la Uil Scuola Irc il numero di 7000 insegnanti è assolutamente difforme da quello autorizzato dal Ministero e molte perplessità sono sollevate anche dalla mancanza di modifica del famoso art. 1 bis.

Queste proposte che arrivano dalla politica sono il frutto di un lungo e delicato processo di mediazione che ha visto la Uil scuola collaborare con le altre sigle sindacali rappresentative di settore. I passaggi più significativi di questo iter sono stati gli incontri con la Conferenza Episcopale Italiana e con la settima commissione di Senato e Camera, vale la pena di sottolineare quanto sia stato stato impegnativo, ma importante riuscire a  raccordare tutte le istanze dei diversi attori coinvolti.

 


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