Si pensa ad un altro concorso a dirigente scolastico senza risolvere i problemi di quello precedente

Il 13 dicembre 2021, si è svolto in video conferenza l’incontro tra il Direttore Serra e le organizzazioni sindacali per il confronto sulla bozza di regolamento del prossimo concorso a dirigente scolastico.

La discussione generale sul nuovo Regolamento del concorso per dirigenti scolastici, non poteva non approdare ad importanti e appassionate osservazioni sull’irrisolta problematica della mobilità interregionale dei dirigenti scolastici, che, avendo partecipato ad un concorso a carattere nazionale, si trovano a constatare come il loro destino di fuori sede, s’incrocerà sfavorevolmente con un prossimo concorso a carattere regionale. È apparso chiaro il disinteresse  del Ministero dell’Istruzione di aumentare i disagi dei dirigenti fuori sede, che, così, vedono allontanarsi la speranza di un rientro nei loro luoghi di residenza, nonostante la UIL Scuola , abbiano più volte sollecitato il Ministero e lo stesso Ministro a mettere mano al problema e trovare una soluzione possibile sul piano amministrativo.

Una prima operazione da fare è senz’altro quella di favorire al massimo il rientro nella propria regione dei dirigenti fuori sede e, poi, di individuare i posti da mettere a concorso. D’altronde già all’art 3 comma 7 della bozza sottoposta a discussione si fa riferimento, giustamente, alla necessità di detrarre dai posti che si determineranno quelli occorrenti per l’assunzione dei vincitori dei concorsi precedentemente banditi. Qui deve essere prevista, a parere della UIL Scuola, la prioritaria assegnazione di sede a chi è in servizio fuori regione.

Una seconda attenzione che il Ministero si ostina a non prendere in considerazione, è quella che vede quasi 2000 ricorrenti in attesa di sentenza, vittime di errori commessi nelle precedenti prove concorsuali, che potrebbero essere sanati attraverso l’indizione di un concorso riservato, che porterebbe un notevole risparmio di risorse di denaro pubblico, di fronte all’indizione di un altro concorso pubblico ordinario.

Una terza peculiarità è quella di ripensare alla composizione delle commissioni esaminatrici a cui deve essere riconosciuto l’esonero dal servizio e una retribuzione equa e la possibilità di operare la valutazione dei candidati, grazie ad una tabella dei titoli chiara che non consenta fraintendimenti.

E’ di tutta  evidenza che aver trascurato queste situazioni prodromiche, non potrà che fomentare in maniera esponenziale il contenzioso,  mettendo tutto il sistema in condizioni di precarietà generalizzata. Si continua ad operare senza una chiara prospettiva strategica in una stancante procedura burocratica che ha trasformato il ministero in un concorsificio perenne con annesso contenzioso seriale.

Nel merito, poi, un’ultima  riflessione  sulla bozza del nuovo regolamento è quella di rivedere il reclutamento in cui inserire la formazione iniziale e  affiancare i candidati vincitori del concorso con un tutor efficace e di più lunga durata, onde evitare che i neo-dirigenti, intimoriti dal nuovo lavoro, quello  di dirigere scuole sempre più complesse, la cui organizzazione-funzionale non la si può apprendere del tutto sui libri, non scappino  dal ruolo appena conquistato e facciano ritorno a quello di docenti. Le sole 25 ore da svolgere con il tutor non bastano a radicare un nuovo profilo lavorativo.

Il sistema dovrebbe essere strutturato in due anni, uno per superare il corso concorso con attività formativa di un anno e l’anno successivo per superare l’anno di prova : un  tempo necessario per i neo dirigenti di comprendere appieno sia le problematiche territoriali che quelle di ordine strettamente professionale.

Per la UIL Scuola ha partecipato Rosa Cirillo


Condividi questo articolo: