Precari, Turi: ‘stop alla mutazione genetica della scuola’
‘La piaga del precariato aleggia sulla scuola in modo molto serio. La pandemia alimenta un malessere ma non ne è la causa’.
A conclusione della nostra intervista sull’aggiornamento delle GPS e gli effetti delle nuove norme sul mondo scolastico, Pino Turi ci ha rilasciato alcune dichiarazioni spontanee sul tema della scuola costituzionale, dove si fa lezione e si studia. Il Segretario della UIL ci parla di una scuola svincolata dalle logiche di mercato, che è funzione dello Stato, e non servizio a domanda. Una scuola in cui il precariato non deve essere una piaga.
Il precariato è una piaga
Turi ci spiega: “La piaga del precariato aleggia sulla scuola in modo molto serio. La pandemia ha messo ancora più in evidenza questo aspetto di incertezza e instabilità del lavoro. Fattori che vanno ad alimentare un malessere ma che non ne sono la causa. Le cause sono da ricercare in un’idea di scuola che si sta sviluppando da anni, che considera la scuola come elemento di spesa piuttosto che di investimento“.
E aggiunge: “Le riduzioni di spesa, ripetute nel tempo, fanno ulteriori danni quando si vuole virare il progetto di scuola costituzionale verso un sistema di istruzione trasformato in un grande centro di formazione professionale. La scuola relegata al ruolo di ancella della produzione. Una mutazione genetica della scuola costituzionale e democratica del paese che ha visto la luce con l’approvazione della c.d. Buona Scuola, bocciata dalla realtà, dalla comunità scolastica ed, infine dal coronavirus, ma caparbiamente presente nell’élite economica e politica.
Un modo di intendere la scuola che siamo convinti va combattuto, guardando invece ad una scuola funzione dello Stato e non servizio da mettere sul mercato”.