Docenti di sostegno: la metà è precario

La Uil Scuola propone contratti pluriennali

 

Per una completa integrazione servono accordi di programma con gli enti locali 

Aumenta l’organico di diritto dei docenti di sostegno che operano nella scuola pubblica, ma il lavoro rimane sostanzialmente precario. E mentre aumentano in Italia gli alunni diversamente abili, il numero dei docenti rimane sostanzialmente stabile, con una situazione di criticità nella scuola superiore di secondo grado.

E’ quanto si legge in una ricerca realizzata dalla Uil Scuola.

Secondo quanto prevede la Finanziaria 2008 aumenteranno – sottolinea la ricerca – da 90 mila a 94 mila i posti di organico, ma l’elemento di criticità rimane l’alto numero di docenti di sostegno che lavora a tempo determinato.

Oggi la metà degli insegnanti di sostegno è precario. Su un totale di 90 mila posti disponibili ben 46 mila lavora con un contratto a tempo determinato.

Ma le prospettive – rileva la ricerca – sono positive. Infatti la Finanziaria in discussione in Parlamento  prevede che i posti stabili per i docenti di sostegno dovrebbero passare di fatto dal 40% al 70%, un risultato che la Uil Scuola considera positivo.

Dall’anno scolastico1998/99 ad oggi – rileva la ricerca  Uil Scuola – si è passati da circa 116.000 alunni ad oltre 170.000, mentre per gli organici, l’aumento è stato solo di 1.000 unità ( da 45.000 a 46.000).

I numeri della ricerca Uil Scuola fotografano una realtà preoccupante:

Ø      Nella scuola per l’infanzia nell’anno scolastico 2006/2007 sono stati impegnati 4.203 insegnanti di sostegno con una presenza di 12.800 bambini diversamente abili. Da sottolineare che negli ultimi dieci anni a fronte di un numero crescente di alunni che frequentano la scuola (oltre 3 mila) si è ridotto di 1.300 unità il numero dei docenti.

Ø      Nella scuola primaria sono oltre 65 mila gli alunni diversamente abili con 19.680 insegnanti di sostegno. Un rapporto di un insegnante ogni tre alunni.

Ø      Nella scuola superiore di primo grado negli ultimi dieci anni è rimasto stabile il numero dei docenti con una graduale aumento degli alunni passati da 42 mila nell’anno scolastico 1997/1998, a quasi 55 mila nell’anno scolastico 2006/2007.

Ø      Nella scuola superiore di secondo grado risulta invece molto penalizzante il lavoro degli insegnanti di sostegno. A fronte di 39.558 alunni diversamente abili sono occupati 7.722 docenti. Praticamente un insegnante ogni cinque alunni.

In Italia, guardando i parametri europei, il numero degli insegnanti viene valutato in eccesso –sottolinea il Segretario Generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna – negli altri paesi dell’Unione, le attività di sostegno ai ragazzi diversamente abili vengono considerate di carattere sociale e dunque non vengono conteggiati gli insegnanti nelle attività scolastiche e di insegnamento. Le norme che regolano l’integrazione, una legislazione di cui andare orgogliosi – rileva Massimo Di Menna– sono ormai datate. La 517 è del 1977.

Serve – aggiunge Di Menna – attualizzare tutto il quadro di riferimento e riconoscere e sostenere la professionalità degli insegnanti di sostegno in quanto molto spesso l’assistenza educativa, che dovrebbe essere fornita dall’ente locale, ricade sugli operatori:
per questo motivo serve un’intesa di supporto con gli enti locali.

La Uil Scuola propone:

Ø      Accordi di programma con enti locali e ASL per assistere gli studenti disabili

Ø      Contratti pluriennali per insegnanti di sostegno sui posti di organico disponibili per garantire stabilità e continuità nel progetto educativo

Ø      Organico funzionale di sostegno di personale specializzato per ogni scuola

Ø      Conferenza Nazionale promossa dal ministro, interistituzionale, per decidere gli interventi necessari

Roma 5 dicembre 2007

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