ON LINE LE PROPOSTE DEL GOVERNO SULLA SCUOLA. Le schede di lettura della Uil Scuola

Attenzione! Non si tratta della solita consultazione, ma di un orientamento su cui il Governo pensa di intervenire a gennaio con appositi provvedimenti normativi.

Registriamo una chiara carenza: il Governo non individua risorse per una piano di investimenti necessario per ridare all’istruzione centralità per il Paese (rimane dolorosamente immutata la tabella Eurostat che ci vede al penultimo posto tra i Paesi europei per la percentuale delle spese dello Stato per l’istruzione). Da qui deriva il permanere delle tante difficoltà che ancora, all’inizio dei questo anno scolastico, registriamo nelle scuole

Il progetto è molto ambizioso, una sorta di “scuola nuova” che dovrebbe partire dal settembre 2015.
Vanno verificate l’effettiva disponibilità delle risorse nella legge di Stabilità e la concreta fattibilità delle misure proposte.

Purtroppo Il Governo ha annunciato il blocco del contratto e degli aumenti per anzianità e i così detti aumenti di merito partono con il blocco incorporato: retribuzioni per tutti ferme fino al 2019.

Si riducono per gli anni 2016, 2017 e 2018 le risorse per le retribuzioni di oltre un miliardo di euro.

Si configura il blocco decennale – a parte gli scatti degli ultimi tre anni e confermati per l’anzianità 2014-  così faticosamente conquistati con l’intesa tra i sindacati Uil, Cisl, Snals e Gilda ed i vari governi che si sono succeduti .

Ciò è inaccettabile e contrasta con l’esigenza di riconoscere  sia il valore del lavoro che si fa nelle scuole, sia le specifiche professionalità.

Il Governo non ha al momento previsto alcun confronto con il sindacato, pur prevedendo interventi in materie che attengono il rapporto di lavoro. Definiremo quindi insieme agli altri sindacati le modalità per far sentire la protesta e le voci di quei tanti che, con il loro lavoro, fanno funzionare ogni giorno le scuole.
Non è immaginabile blocco del contratto,  nessun aumento retributivo e definizione per legge del rapporto di lavoro. I lavoratori della scuola sono cittadini e non sudditi: diritti e doveri vanno regolati per contratto.

Nel testo manca ogni riferimento al personale  ATA.

Sulle tante novità che il documento prefigura, auspichiamo un vero ascolto e un confronto serrato e trasparente  che consenta un’attenta valutazione soprattutto in termini di fattibilità concreta. Il mettere la scuola al centro del dibattito e tra le priorità dell’azione di Governo rappresenta  una scelta importante; sarebbe davvero un peccato sprecare tale scelta bloccando contratto e retribuzione, mantenendo gli stipendi agli ultimi posti tra i paesi europei.

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