Dialogo sociale europeo nel settore dell’educazione
PROGETTO CONGIUNTO CSEE-EFEE – SOFIA 13-14 GIUGNO 2018
Nel quadro delle attività a supporto del dialogo sociale europeo nel settore dell’educazione, si è svolta a Sofia la conferenza conclusiva del progetto finanziato dalla Commissione Europea finalizzato a rafforzare le capacità di dialogo tra il Comitato Sindacale Europeo per l’Educazione e la Federazione Europea dei datori di lavoro nel settore del ‘Educazione. Per la UIL Scuola hanno partecipato Pasquale Proietti e Rossella Benedetti.
Alla fine di un lungo percorso di confronti tra sindacato e datori di lavoro, attuato in forma di tavola rotonda nelle realtà più significative per esperienza di contrattazione, tra cui l’Italia, i rappresentanti delle parti sociali aderenti alle due organizzazioni si sono riuniti per trarre conclusioni ed assumere impegni comuni. Tre gli argomenti sui quali c’è stato consenso: investimenti per il settore, condizioni di lavoro e lavoro di qualità, accesso a formazione iniziale e continua e professionalità dei docenti.
La UIL Scuola ha rappresentato lo sforzo fatto negli ultimi tempi per ridare alla contrattazione eguale dignità rispetto alla legge, riportando nell’alveo del dialogo sociale molte delle scelte riguardanti il personale
E’ stato ribadito, innanzi tutto, l’impegno a mantenere in Italia il modello di scuola pubblica attuale, che si occupa del 94% dei nostri studenti, contro ogni tentativo di favorire lo sviluppo delle istituzioni private. Proprio in difesa della funzione pubblica della scuola, è stato necessario negli ultimi tre anni mobilitarsi contro una riforma che mirava ad assimilare il modello pubblico al privato.
A questo riguardo, parlando dell’azione intrapresa congiuntamente da UIL Scuola, FLC-CGIL e CISL Scuola per modificare uno dei punti più controversi della legge 107, Pasquale Proietti, nel suo intervento, ha sottolineato che: con la sottoscrizione del nuovo contratto si è chiarito che “La formazione liberamente affidata all’iniziativa dei singoli docenti contribuisce alla crescita dell’intera comunità professionale e diventa uno stile di lavoro collaborativo”. Dunque, deve essere garantita la piena salvaguardia del principio della “libera scelta” da parte del singolo docente, partendo dai suoi bisogni reali, da ciò che serve sia per la propria crescita professionale, sia per lo sviluppo globale dei suoi alunni. A questo fine è opportuno che all’interno di ogni scuola sia designato un ristretto gruppo di lavoro che individui le possibili agenzie formative presenti sul territorio e recepisca le esigenze, formative e non, del personale che andranno a costituire il piano formativo della scuola. Piano che, solo una volta approvato dal collegio docenti, diventa obbligatorio.
Tutti gli interventi e commenti raccolti durante la conferenza faranno parte integrante di un documento finale da discutere a novembre nella riunione plenaria del comitato di dialogo sociale settoriale, allo scopo di giungere almeno ad una posizione politica comune, tra datori di lavoro e lavoratori, da indirizzare alla Commissione Europea e per influenzarne le prese di posizione future, come previsto dal Trattato sul funzionamento della UE.