Mobilità: stringere i tempi e partire dalla situazione reale delle scuole per attribuire i posti di titolarità

La bozza sulla mobilità dei dirigenti scolastici predisposta dal Ministero, senza volere essere eccessivi, è emblematica di un’Amministrazione scolastica bizantina e lontana dai problemi reali del personale dirigente della scuola. La serie di incontri avvenuti al MI su questo argomento non hanno mutato la situazione di partenza.

La Uil Scuola aveva chiesto un posto di titolarità di dirigente scolastico e di DSGA per ogni scuola e di includere nella consistenza dell’organico 2022/2023, anche le sedi che, ai sensi della legge di bilancio, risultano normo-dimensionate per il prossimo anno scolastico. Con un rimbalzo di responsabilità tra Ministeri competenti: Istruzione e MEF, ad oggi si è ottenuto il “nulla”.
Smentendo oltre le parole dette, la stessa norma, destinata a restare inattuata.

Dare respiro a situazioni cronicizzate – vedi la graduatoria concorso Campania del 2011 in attesa che vengano applicate sentenze di più gradi; vedi disponibilità di sedi per interregionalità – avrebbe consentito anche una gestione di apertura ai tanti casi umani di colleghi in servizio in regioni diverse da quelle di residenza. E destinati, o ritornare al ruolo di provenienza, per non mettere in crisi le famiglie, o a rassegnarsi ad essere vittime di un concorso nato male e trasformato in corso d’opera .

La bozza di circolare – Operazioni di attribuzione degli incarichi dirigenziali –  conferme, mutamenti, mobilità interregionali con decorrenza 1/9/2022, introduce come elemento di novità la deroga al limite fissato dal CCNL e oggi reso disponibile al 60 % delle sedi vacanti e normo dimensionate, al di sopra dei 600 alunni, non ci trova soddisfatti.

Stabilire per contrattazione le regole di questa matassa ingarbugliata, avrebbe sicuramente aiutato a risolvere parzialmente quello che è ormai una situazione insostenibile.
Volere continuare a dare alla legge la gestione del personale, evitando di farlo con la contrattazione collettiva, equivale a mantenere divisa la realtà della burocrazia, ancella  della politica che sacrifica  i diritti collettivi di natura sindacale, agli interessi delle lobby che preferiscono le mediazioni della politica, piuttosto che quelle della contrattazione collettiva.

Tuttavia, la Uil Scuola ha rivendicato l’esigenza di calcolare quel 60%, introdotto per legge, almeno  su una base reale, e cioè su tutte le scuole, al di sopra e al di sotto dei 500 alunni. Del resto, la proiezione dei prossimi pensionamenti garantisce che non ci saranno eccedenze di organico nel prossimo futuro.

L’amministrazione con la presenza del Capo Dipartimento, Dott. Versari e del Direttore, Filippo Serra si è riservata di riflettere sulla proposta.

Intanto i posti dei pensionamenti al 31/8/2022 sono 398. Per questi è stata chiesta l’autorizzazione ad assumere.

Per la Uil Scuola ha partecipato Rosa Cirillo


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