Accordo sottoscritto sulla valutazione dei dirigenti scolastici

Tutta la procedura della valutazione dei dirigenti scolastici sarà presto  oggetto di  discussione approfondita in sede di confronto MIUR, così come indicato nella dichiarazione congiunta che le organizzazioni sindacali hanno sottoscritto nell’ipotesi di CCNL dell’area dirigenziale Istruzione e Ricerca, firmata il 13 dicembre 2018 , sottoposta ai controlli di rito e in via di certificazione .

In attesa di aprire un tavolo con la presenza delle Organizzazioni sindacali e del Ministero, la Uil Scuola, insieme alle altre sigle sindacali, ha sottoscritto il 4 marzo un importante accordo che, per l’anno scolastico 18/19,  non solo disconnette la valutazione dei dirigenti scolastici dalla retribuzione di risultato, ma la stessa compilazione del portfolio è rimessa alla volontà del dirigente scolastico, il quale, qualora decida di non compilarlo, è escluso da qualsiasi valutazione sia di prima istanza, fatta dai nuclei di valutazione, sia finale con provvedimento del Direttore Scolastico Regionale.

In questo contesto, resta ferma la nostra opposizione a questo tipo di valutazione che è slegata dalla Comunità educante e diventa solo un esercizio burocratico di condizionamento dell’azione dirigenziale.

Le criticità, riconosciute dalla stessa amministrazione, hanno praticamente ingessato tutta la procedura valutativa, a cominciare dalla diversa e critica composizione dei nuclei valutativi.

Dall’approccio dei nuclei della valutazione dei dirigenti scolastici, al fatto di non aver tenuto nella giusta considerazione i contesti diversificati in cui le istituzioni scolastiche operano, dalla mole di lavoro  richiesto, dall’impegno del Rav e del PdM, così come la compilazione del portfolio, si  evidenziano solo procedure burocratiche e non le singole e specifiche capacità del dirigente scolastico, che deve essere valutato nel  contesto di lavoro e non rispetto ad un ideal tipo di dirigenza scolastica inesistente nella realtà scolastica italiana.

La Uil scuola si è fermamente opposta fin dall’inizio a tutta la procedura così come indicata dalla Direttiva 36, perché è  una  valutazione  basata essenzialmente sull’esame dei documenti della scuola, già in possesso dell’amministrazione, diventando di fatto solo cartacea, rendendo impossibile  un serio ed oggettivo  apprezzamento  del lavoro del dirigente.

Si tratta di una mediazione che nell’accordo del 4 marzo trova una tregua che dà respiro ai dirigenti scolastici e permette  l’apertura di un confronto che tenendo conto degli errori e delle esperienze cui si è assistito in questi tre anni, possa riorganizzare tutto il percorso valutativo dei dirigenti scolastici sulla base di una programmazione strategica che  tenga conto in fatto e in diritto del lavoro e della professionalità che i dirigenti scolastici spendono nel quotidiano nelle diversissime realtà scolastiche cui sono assegnati.

La Uil Scuola ritiene che  vada fatta una battaglia per sottrarre la dirigenza scolastica dall’attività amministrativa  a cui vogliono omologare la dirigenza scolastica.

 

 


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