2 GIUGNO, CHI È LA RAGAZZA REPUBBLICANA? STORIA D’ITALIA IN UNO SCATTO

Da Terzo Millennio

Un paese che rinasce, che non dimentica ma riparte. Il tutto, in un sorriso di una donna. La foto della ragazza raggiante che sbuca dalla pagina del Corriere della Sera il giorno della proclamazione della Repubblica – il 2 giugno del 1946 – resta ancora oggi l’immagine icona di quel giorno storico. Non solo, a distanza di anni, lo scatto, realizzato dal grande fotografo Federico Patellani, è stato utilizzato per illustrare qualsiasi tipo di opera a sfondo politico o sociale. Oggi, in occasione della Festa della Repubblica, ci chiediamo: ma chi era la Ragazza Repubblicana? E qual è la storia di questa foto iconica?

IL VOLTO SIMBOLO DI UN’ITALIA CHE RINASCE

Ragazza Repubblicana

Il volto sorridente della ragazza compare per la prima volta sulla prima pagina del settimanale Il Tempo con il famoso titolo Rinasce l’Italia sull’esito del referendum.

Quello che tutti osserviamo sui libri è il 42° scatto di una lunga serie, tutti rigorosamente fatti con una Leica. Patellani al tempo, aveva lasciato il suo lavoro di avvocato per dedicarsi totalmente al ruolo di fotogiornalista, e scattò l’immagine dalle terrazze dell’Avanti!

Patellani era uno sperimentatore, una figura perfettamente incastonata negli ingranaggi degli anni 40’. È in questo periodo infatti che rifiorisce l’industria editoriale, un settore che vede sempre di più la contaminazione con artisti e letterati. Ed è proprio in questo periodo che la fotografia assume un ruolo primario nelle pubblicazioni.

CHI SI NASCONDE DIETRO LA FOTO SIMBOLO?

Ragazza Repubblicana

Anna Iberti, la ragazza repubblicana

Si chiamava Anna Iberti e il 2 giugno 1946 non poteva immaginare che il suo volto, sarebbe diventato un simbolo per generazioni. A quel tempo Anna, aveva 24 anni, aveva appena concluso le scuole magistrali e collaborava con il giornale Avanti!. Non era ancora sposata, ma dopo qualche anno, si sposò col giornalista Franco Nasi (Il Giorno) per poi dedicarsi alla famiglia.

Di lei non si è saputo mai nulla, né il nome, né la sua storia,  fino al 2016, quando, la redazione de La Repubblica ricevette una mail anonima che svelava il segreto. A confermarlo pochi giorni dopo furono le figlie, che in tutti questi anni avevano custodito in un posto speciale quegli scatti.

Ancora oggi, nessuno sa perché Federico Patellani immortalò Anna in quel giorno di festa. Sarà stato per il suo sorriso, per la sua bellezza o ancor di più per la spontaneità della ragazza. Quel che è certo è che quell’immagine simboleggia la speranza, la speranza di un Paese finalmente uscito dall’incubo del fascismo e dal terrore della Seconda Guerra Mondiale.

 

Buona Festa della Repubblica a tutti.

 

Articolo di Paolo Riggio


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