Quaderno N.4 – Linguaggio: il testo di Giuseppe Limone
Di Giuseppe Limone, Professore Ordinario di Filosofia della Politica e del Diritto
IL LINGUAGGIO COME PROBLEMA
Come capiamo tutti, il problema del linguaggio è immenso, nel senso tecnico di “non misurabile”. È il problema della vita, della vita pensante di ognuno, di tutti, della comunità civile. È il problema della vita civile e dei diritti fondamentali. È il problema di ogni comunità vivente e di ogni forma di cittadinanza attiva.
Mi era stato chiesto di riflettere su alcuni aspetti del linguaggio e della comunicazione. Terrò volutamente un tono colloquiale, praticando un metodo che ritengo efficace: camminare cercando di sgombrare il terreno dai luoghi comuni, soprattutto quando questi costituiscono una fonte di inquinamento cerebrale. A questo scopo, seguirò spesso un modello didascalico, costituito anche di esempi e di consapevoli reiterazioni. Come diceva il nostro Pino Turi, il tempo del pensare è un tempo dell’ossigenarsi. Come diceva Massimo Di Menna, abbiamo bisogno di una vera comunicazione. Viviamo la necessità del pensare. In questo orizzonte di ricerca, assumeremo il fenomeno e il problema del linguaggio nel suo significato più esteso, evitando quelle labirintiche, se non barocche, partizioni che ne offuscano il senso epistemologico complessivo. Si guarderà, contemporaneamente, il linguaggio come pensiero, come lingua, come lingue, come linguaggi, come lessici. Ciò perché, mantenendo unitario questo quadro di riferimento, potrà meglio essere considerata la linfa vivente, tutta umana, che queste partizioni attraversa e accomuna.
In allegato il testo integrale