Il Congresso raccontato dalle agenzie di stampa

Riviviamo i momenti salienti del 2° Congresso della Federazione Uil Scuola Rua attraverso l’occhio delle principali agenzie di stampa.


Mercoledì 21 settembre

ANSA – Scuola: D’Aprile (Uil), rimanga nazionale e basta stage

Al via tre giorni del secondo Congresso nazionale del sindacato

ROMA, 21 SET – La scuola deve rimanere nazionale, in presenza, non deve piegarsi alle logiche di mercato e necessita di un provvedimento organico che la ridisegni in vista del futuro. Il quadro lo ha delineato il segretario della Uil Scuola Rua, Giuseppe D’Aprile, che oggi pomeriggio ha aperto i lavori del 2° Congresso Nazionale del sindacato. “In questi anni le politiche dei tagli e di limitazione dei diritti hanno tentato di indebolire sempre più l’autorevolezza della scuola statale del nostro paese. È chiaro che i nuovi pericoli sono da allontanare con la partecipazione e con un sindacato che abbia chiaro l’orizzonte entro cui attivare la propria azione.

Crediamo, nel ruolo della scuola intesa come garante nel mantenimento di legami e di relazioni interpersonali “in presenza”” , ha scandito il dirigente sindacale.

“Se vogliamo, paradossalmente, a causa del Covid la scuola era ritornata ad essere al centro del dibattito politico dell’Italia. Ed ora lo è nuovamente per motivazioni non più sanitarie, ma politiche. La scuola però merita sempre di essere al centro dell’ attenzione. È questo il momento di decidere.

Serve un provvedimento organico, per pensare oggi, la scuola dei prossimi anni”, ha proseguito D’Aprile.

E ancora, per il sindacalista “Non possiamo più assistere in modo inerme alle morti di studenti come Giuliano De Seta, deceduto venerdì scorso dopo essere stato colpito da una lastra di metallo mentre frequentava uno stage con un istituto tecnico statale. La scuola non deve piegarsi alle logiche di mercato.

C’è un tempo per tutto. A scuola non si lavora, si studia”.

Parole forti anche nei confronti del PNRR: “ha stanziato diversi fondi per la scuola, che non serviranno ad incrementare gli ormai magrissimi stipendi del personale, docente e non, una pseudo riforma senza alcuna discussione in Parlamento e con le parti sociali che, invece, avrebbe avuto la funzione di stabilire a quale tipo di scuola e di modello educativo finalizzarli. Nulla di tutto ciò”.

Per D’Aprile, infine, “La scuola italiana è e dovrà rimanere nazionale. Per la sanità abbiamo visto il risultato di scelte scellerate di tagli e riduzioni. Per la scuola rischiamo di trovarci nella stessa drammatica emergenza, ad esempio, se non blocchiamo quel pericolo anticostituzionale ma ancora incombente ma silente della regionalizzazione della scuola statale. Ma noi saremo vigili affinché ciò non avvenga”. (ANSA).

ANSA – Scuola: D’Aprile Uil, 150 mila precari, meno slogan da politica

Il sindacato, ‘Solo nel Lazio mancano 3 mila prof’

ROMA, 21 SET – Abolire il numero chiuso dai percorsi universitari che specializzano sul sostegno, “in modo da interrompere la “via crucis” all’estero finalizzata alla compravendita di titoli”: lo ha chiesto il segretario della Uil Scuola Giuseppe D’Aprile che ha aperto i lavori del congresso della Uil Scuola.

“Attualmente aumenta ancora il numero di alunni con disabilità che frequentano le scuole italiane. In crescita anche il numero di insegnanti per il sostegno, ma circa il 34% non possiede una formazione specifica. Carenti gli assistenti all’autonomia e alla comunicazione nel Mezzogiorno, scarsa l’accessibilità per gli alunni con disabilità motoria (solo nel 32% delle scuole) e molto critica la disponibilità di ausili per gli alunni con disabilità sensoriale (2%). Oggi, circa la metà degli insegnanti di sostegno è precario”, ha detto D’Aprile che ha aggiunto: la scuola “è appena iniziata con più di 150.000 docenti precari”, 3 mila docenti mancano solo nel Lazio. “Alla politica diciamo: meno slogan, meno propaganda elettorale! Più fatti! Ricordiamo che la scuola, come da noi pensata laica e libera, deve essere lasciata fuori dallo scontro politico; non va strumentalizzata a fini elettorali. La scuola, nel suo insieme, deve ritornare subito a collocarsi ai primi posti dell’agenda politica di chi ci governerà. E allora la politica, qualunque essa sia, troverà un sindacato non oppositivo, ma collaborativo e costruttivo”.Per il dirigente sindacale, “i continui finanziamenti alle scuole private che potrebbero essere destinate alle scuole statali, sono la testimonianza della scarsa attenzione che il mondo della politica ha nei riguardi della scuola pubblica statale, nazionale e laica di questo paese. Le conseguenze saranno quelle di introdurre nel sistema dell’istruzione un meccanismo competitivo e concorrenziale regolato e condizionato dal mercato per aumentarne l’efficienza e soddisfare le richieste delle famiglie”. (ANSA).

 

Adnkronos – Scuola: D’Aprile (Uil), ‘Abolire alternanza con lavoro’, al via Congresso Nazionale

‘Istruzione merita rispetto’

“Rispetto”. E’ la ‘parola d’ordine’ e il filo conduttore della tre giorni che vedrà a Roma, al Marriott Park Hotel, oltre 700 persone tra delegati provenienti da tutta Italia, ospiti, autorità, quadri sindacali e delegazioni estere che daranno vita al Congresso Nazionale della Uil Scuola. Un congresso che si tiene alla vigilia delle elezioni politiche e che proprio alla politica e alle istituzioni chiede un diverso approccio ad un settore che “rappresenta il futuro del Paese”. A tracciare le prospettive e gli impegni il Segretario Generale del sindacato, Giuseppe D’Aprile che all’Adnkronos sottolinea: “Rispetto non è una semplice parola, contiene un significato e un valore intrinseco molto più grande e intenso”.

“La scuola – ribadisce – merita rispetto. Rispetto per il personale che ci lavora e che ha svolto un lavoro immane durante la pandemia, rispetto per le famiglie che si sono dovute adattare ad una scuola ‘diversa’, cosi come agli studenti che si sono dovuti adeguare alla Dad, ai quali è stata tolta la possibilità di comunicare tra loro, di socializzare. Rispetto per gli impegni”.

Un rispetto, assicura D’Aprile, che non mancherà nemmeno da parte del sindacato. “Rispetteremo le parti sociali e politiche – assicura – ma ci opporremo a scelte non condivise in un rapporto sempre costruttivo e propositivo. Pretenderemo grande rispetto, non verso i sindacati -evidenzia – ma verso il mondo della scuola da cui passa il futuro”.

In testa a quella che il numero uno della Uil Scuola definisce “Agenda ’22-’26” la sicurezza. “Il nostro cavallo di battaglia – spiega ancora D’Aprile – sarà la ‘scuola sicura’ sotto ogni punto di vista . Non ci si può limitare ad interventi spot – afferma – la scuola necessita di interventi programmati e struttura nel tempo”. In Italia abbiamo circa 40mila edifici, poco più di un terzo sono stati costruiti dopo il 1980, il resto tra il 1946 e il 1975. Il 23% circa non è stato concepito come scuola ma riadattato successivamente. Meno del 50% delle scuole ha il certificato di agibilità e di prevenzione incendi”. Sicurezza, sottolinea ancora D’Aprile, non solo degli edifici ma, anche e soprattutto delle persone e della loro dignità. Nella sua relazione di apertura, anticipa D’Aprile, ampio spazio verrà dato al problema dell’alternanza scuola-lavoro, con l’ultimo caso di ‘infortunio sul lavoro’ di Guliano De Seta, 18 anni, morto nel pomeriggio di venerdì 16 settembre schiacciato da una lastra di metallo di due tonnellate all’interno dello stabilimento dove stava svolgendo una stage nell’ambito di un progetto di alternanza scuola-lavoro proposto dalla sua scuola.

” A scuola – tuona D’Aprile – non si lavora ma si studia”. Secondo il segretario generale della Uil Scuola “ci stiamo piegando a mere logiche di mercato che nulla hanno a che fare con l’istruzione. Noi – ribadisce con forza – non siamo per modificare l’alternanza scuola -lavoro, ma per abolire quella che è una ‘manodopera a costo zero’, si fa passare per stage quello che di fatto è sfruttamento. Non basta dopo le disgrazie esprimere vicinanza alle famiglie, bisogna cancellare le cause”.

Ma, al centro del dibattito anche il precariato, i concorsi, la valorizzazione del personale, la laicità, la libertà di insegnamento e l’unicità dell’istruzione statale. “Al di là del colore politico del prossimo governo – avverte – saremo propositivi e ci opporremo a scelte non condivise e, con questo Congresso vogliamo tracciare un programma di ampio respiro per disegnare oggi la scuola del futuro. Il sistema scuola italiano è il miglior sistema scolastico europeo, per quanto riguarda la preparazione del personale e per i programmi offerti ai ragazzi tanto che all’estero fanno quello dovremmo fare noi con i nostri ragazzi, valorizzare le loro capacità e conoscenze dandogli la possibilità di restare nel loro Paese”.

 

Adnkronos – Scuola: D’Aprile (Uil), ‘deve essere moderna, laica, statale, nazionale’

“Interventi su contratto, organici, precariato, no a regionalizzazione, investimenti, edilizia scolastica sono tutte rivendicazioni che interessano tutto il personale della scuola Ata, docenti e dirigenti scolastici, che inevitabilmente avranno delle ricadute positive o negative anche sugli alunni e sulle famiglie, senza investimenti la scuola non può ripartire”. Lo ha detto Giuseppe D’Aprile segretario della Uil Scuola nel suo intervento al Secondo Congresso Nazionale Federazione Uil Scuola Rua in corso a Roma. “Servono politiche che inducono un moltiplicatore elevato, l’istruzione è uno di quelli. E’ evidente che la situazione della scuola di oggi è il risultato delle mancate politiche di sviluppo che si sarebbero dovute fare molti anni prima dell’emergenza, sempre rinviate a tempi migliori. – ha aggiunto D’Aprile – Noi lavoreremo con serietà e coerenza e con obiettivi chiari affinché queste politiche vengano attuate e si realizzino”.

“L’investimento sulla scuola deve però trovare posto in quel patto per il paese che la Uil e la Uil Scuola hanno più volte rivendicato: un patto necessario in quanto la pandemia se vogliamo ha evidenziato le necessità di realizzarlo. Fare sindacato significa fare delle scelte, fare politica significa fare delle scelte, se possibile queste scelte le faremo insieme senza pregiudiziali politiche – ha aggiunto ancora il sindacalista – una sola pregiudiziale: partire da un progetto di scuola moderna, laica statale, nazionale contro ogni forma di regionalizzazione che salvaguardi il diritto all’istruzione e la libertà di insegnamento e valorizzi il lavoro delle persone. Saremo un sindacato sempre disponibile ma mai a disposizione”.

“Sono queste le basi dalle quali partire abbiamo il dovere di farlo soprattutto per i nostri figli e per i nostri nipoti per tutti i ragazzi che frequentano la scuola partendo dalla consapevolezza che abbiamo tutti una grande responsabilità: le sorti di questo paese, questo bel paese, passano anche e soprattutto attraverso la scuola. La scuola merita attenzione e soprattutto rispetto. Amiamo la nostra scuola”, ha concluso D’Aprile.

 

Ansa – Scuola: Bombardieri, servono investimenti e sanare i precari

Inaccettabile avere 200mila contratti a tempo determinato

ROMA, 21 SET – “Se la scuola è il futuro del nostro Paese servono investimenti, non dichiarazioni, servono soldi e occorre sanare i precari. Serve intervenire sulle scuole. Chiedo al ministro, al governo, alla politica, com’è possibile che il futuro del nostro Paese sia segnato da 200mila contratti a tempo determinato che oggi operano all’interno della scuola? Questo è inaccettabile”. Così il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, intervenendo al congresso della Uil scuola.

“Abbiamo 70mila posti vacanti disponibili per l’immissione in ruolo. E’ stata fatta una selezione – ha spiegato Bombardieri – e quelli che non l’hanno superata sono adesso chiamati per fare i precari, ovvero: non sono buoni per il concorso ma sono buoni per tenere aperte le scuole. Questo non è accettabile”. “Siamo perché la scuola abbia pari dignità sia in Calabria che in Piemonte, non accetteremo mai una autonomia differenziata che divida i percorsi scolastici di formazione dando strade diverse ai nostri ragazzi”, ha sottolineato. (ANSA).


Giovedì 22 settembre 

Vecchioni,per me la scuola molto più importante della musica

“W la scuola, sia nazionale ma si studino i dialetti”.

(ANSA) – ROMA, 22 SET – “Per me la scuola è stata una avventura ogni giorno, è stata molto più importante della musica e della narrativa. Queste cose le dirò anche in tv, nella trasmissione con Gramellini”. Così Roberto Vecchioni, intervenuto oggi al 2° Congresso nazionale Uil scuola. “Fin da giovanissimo, tutte le cose che imparavo mi meravigliavano e avevo una voglia pazzesca di dirlo agli altri. Ho 55 anni di insegnamento, credo di essere tra i più vecchi insegnanti, ho iniziato a fare supplenze che non ero laureato. Avevo la fissazione di vedere il bello della vita e con gli studenti è ancora meglio. Ogni mattina – questo è il senso dell’insegnamento – mi svegliavo nella nebbia di Milano, prendevo la Seicento scassata, guidavo e non vedevo niente, andavo fuori Milano. Arrivato, mi mettevo davanti alla porta della classe e mi dicevo: se dopo 4 ore non esci stravolto e disastrato, con la sensazione di voler solo dormire, vorrà dire che non hai fatto niente”.

“L’insegnamento – ha detto ancora Vecchioni – non è mai a compartimenti stagni, si spazia nell’ora di greco come di latino. Il lunedì io da insegnante portavo i ragazzi fuori, partivamo da una frase e spaziavamo dalla fisica a Leopardi, si girava, ognuno diceva la sua, questa è la funzione della scuola:

insegnare a guardare intorno alla vita.

E ancora: “Io sono per una scuola nazionale ma sarei anche per dare importanza a fatti regionali, studiare autori e dialetti regionali, perchè lasciarli andare? Non siamo ancora però tutti italiani, bisogna costruire questa italianità che deve consistere nell’ amare la cultura italiana, che dovrebbe unire. La scuola ha pochissima considerazione dalla politica, la scuola convince poco come serbatoio di voti, si dà poca importanza all’insegnamento, il 23% dei nostri ragazzi non studia e non lavora perchè manca la professionalità;

l’analfabetismo funzionale in Italia è al 24%: questo significa che se un ragazzo non capisce cosa legge, non sa per cosa vota.

W la scuola italiana: la parola fondamentale è resistenza:

dobbiamo resistere, avere i nostri ideali, i nostri sogni”.

(ANSA).

 

Vecchioni, Meloni furba, aumenterà stipendi prof e rimarrà in Ue

Essere di sinistra è modo di pensare,più facile essere di destra

ROMA, 22 SET – “Credo che la Meloni farà entrambe le cose, aumentare gli stipendi ai docenti e rimanere in Europa: è intelligente e furba. Si adatterà, non sarà Draghi ma del resto solo noi italiani lo abbiamo preso a calci nel sedere, nessuno al mondo lo avrebbe fatto”. Così Roberto Vecchioni, intervenuto al congresso della Uil scuola. “Tutte le sere immagino, sogno qualcosa di bello: la gran parte delle volte sogno che l’Inter vinca. A volte vedo tutti gli elettori andare alle urne, la Meloni contenta e poi in tv il conduttore dice: “La Meloni ha perso”.

“Cos’è questa puttanata – ha detto ancora il cantautore, rispondendo ad una domanda – che destra e sinistra non esistono più? Ci saranno alcuni politici confusi ma la gente comune non è confusa. Io sono di sinistra: essere di sinistra è un modo di pensare il mondo, la vita, è anche perdente molto spesso, dà fiducia ci si mette nel rischio. E’ più facile essere di destra: ti chiudi, gli altri vadano a quel paese, è più facile”. (ANSA).


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