Sindacati scuola, autonomia differenziata aumenta disuguaglianze

Venerdì parte una raccolta di firme per una proposta di legge

L’autonomia differenziata andrebbe ad aumentare le disuguaglianze tra regioni, ancora di più tra nord e Sud, nel settore della scuola. Il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale e le organizzazioni sindacali della scuola Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola Rua, Snals Confsal e Gilda Unams, essendo contrari alla regionalizzazione dell’istruzione, hanno avviato una raccolta firme – che partirà venerdì – per la proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare per la modifica dell’art.116 e dell’art.117 della Costituzione.


L’autonomia differenziata non riguarda soltanto la scuola, ma questa “è uno degli obiettivi particolari di chi vuole la regionalizzazione – ha spiegato il presidente del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, Massimo Villone – per tre motivi: identitario, di risorse e di gestione politica”.
Quest’ultimo punto, per Villone, è il più importante. La scuola entra nelle famiglie, e quindi “si avrebbe a disposizione un’armata per la formazione della gestione del consenso”. Se questi lavoratori “sono governati da un assessore regionale e non dal ministero, significa molto in termini di gestione politica”, ha detto Villone.


“C’è la forte necessità di rafforzare il sistema dell’istruzione, di renderlo omogeneo su tutto il territorio nazionale”, ha spiegato il segretario generale Uil scuola Rua, Giuseppe D’Aprile.

 

 

 

 

 


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