Il cacciavite di Fioroni in un anno di Governo
L’analisi cronologica e per temi di intervento condotta dall’ufficio studi e ricerche della Uil Scuola sui principali provvedimenti attuati dal ministro a capo del dicastero di Viale Trastevere
Le valutazioni della Uil Scuola
Cominciamo dai licei…
A quindici giorni dall’insediamento il ministro Fioroni sospende, per decreto, la sperimentazione dei nuovi licei. E’ il primo tassello della riforma Moratti (che puntava alla liceizzazione del sistema superiore di istruzione) che viene smontato.
Un mese più tardi viene dichiarato privo di effetti il decreto di confluenza dei percorsi tra il vecchio e il nuovo ordinamento, la cui sperimentazione era stata bloccata.
Abolito il portfolio
Una nota di inizio anno del ministero precisa: le scuole devono soprassedere alla compilazione del portfolio. Ogni forma di documentazione dei processi può essere utilizzata dalle scuole a fini educativi. E’ esclusa ogni validità ai fini della certificazione e della attestazione ed ogni valenza pubblica ed amministrativa.
Autonomia didattica rafforzata
A giugno viene rimessa all’autonomia delle scuole la definizione del 20% dei curricoli e relativi quadri orari: parte dalle scuole superiori per essere estesa ad ogni ordine e grado di istruzione.
Anticipi e decreti di riforma
Con una legge del 3 luglio la possibilità di rivedere i decreti relativi al diritto–dovere all’istruzione, all’alternanza scuola-lavoro slitta al 2008. Gli anticipi delle scuola dell’infanzia, continuano in forma sperimentale fino all’anno scolastico 2007-2008.
Nello stesso provvedimento confluiscono anche gli organici dei docenti della scuola media che continuano fino al 2008-09 ad essere determinati sulla base del precedente ordinamento.
L’avvio della riforma del secondo ciclo è posticipato di un anno (2008-09)
L’istruzione torna ‘pubblica’
Attraverso una legge di conversione di un decreto legge il ministero torna della ‘Pubblica istruzione’.
Con un accordo pattizio è disapplicato il ‘tutor’
A luglio viene firmato all’Aran un accordo con le organizzazioni sindacali per la disapplicazione del tutor e si prende atto della mancanza delle condizioni per l’applicazione degli anticipi nella scuola dell’infanzia.
Viene confermata la mobilità del personale con cadenza annuale.
L’Invalsi e il sistema di valutazione
Giunge a fine agosto la direttiva sul sistema di valutazione Invalsi.
Tre le novità principali: si valuta il sistema scolastico e non il singolo istituto o lo studente. Si valutano gli apprendimenti. E’ l’Invalsi a proporre i modelli per la terza prova degli esami di stato per gli istituti tecnici e professionali e a individuare procedure e modi di utilizzazione delle prove scritte degli esami delle medie e delle superiori per valutare i livelli generali di apprendimento.
Con il nuovo anno scolastico…
A settembre 2006, con una circolare vengono ridefiniti i nuovi compiti dei uffici scolastici provinciali ( ex Csa, ex provveditorati) con una riorganizzazione articolata su due direttrici: monitoraggio e raccolta dei dati sulla sicurezza degli edifici scolastici e azioni di monitoraggio e supporto all’autonomia e alla progettualità delle scuole.
Con un’altra circolare viene risolta la questione legata agli esami di quinta elementare dei bambini anticipatari (quelli che avevano iniziato a cinque anni). La loro ammissione è consentita in via eccezionale.
Aboliti gli anticipi nella scuola dell’infanzia, restano alle elementari
Gli istituti tecnici e professionali rimangono nazionali
A fine dicembre una nuova circolare conferma l’abolizione generalizzata degli anticipi, fatte salve alcune eccezioni per le quali sono le scuole a decidere.
Alla materna si iscrivono i bambini di tre anni, alle elementari i bimbi di cinque e mezzo e sei. L’inglese alle medie si studia per tre ore, la seconda lingua straniera per due ore.
La previsione di cinque ore di inglese è rinviata all’avvio della riforma del secondo ciclo.
La gestione dell’orario nelle elementari e nel primo ciclo viene inteso nuovamente come ‘unitario’ e non più come somma di spezzoni di discipline ordinarie, opzionali, facoltative e mensa.
Per i ragazzi che intendono iscriversi alle superiori è garantita la prosecuzione del percorso di studi negli istituti tecnici e professionali per l’intera durata del corso.
Finanziaria 2006
A fine anno, nella legge di bilancio, vengono inserite, tra le altre, le disposizioni relative a:
– innalzamento dell’obbligo di istruzione
– riduzione dell’organico e delle risorse finanziarie
– superamento del rapporto 1:138 del sostegno
– piano triennale (2007-09) di assunzioni di 150 mila docenti e 20 mila Ata
– graduatorie che diventano ad ‘esaurimento’
– abolizione del doppio punteggio per le scuole di montagna
– reclutamento e concorsi per i dirigenti scolastici
– istituzione dell’agenzia nazionale per lo sviluppo dell’autonomia scolastica
– ridefinizione dei compiti e nuovi organi dell’Invalsi
– fondi per l’edilizia scolastica
– riorganizzazione e valorizzazione della l’istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS)
– aumento dei finanziamenti alle scuole private paritarie, soprattutto infanzia (100 milioni di euro)
Riforma degli esami di stato finali
Con la legge n. 1 dell’11 gennaio del 2007 vengono riformati gli esami di stato:
– cambiano le commissioni con 3 commissari e presidente esterno
– torna lo scrutinio e il superamento dei debiti formativi
– l’esame si articola in tre prove
– il punteggio massimo è 100
– misura anti-diplomifici: non è più sufficiente, per accedere all’anticipo di un anno, la media dell’otto, serve le media del sette negli anni precedenti e non essere stati mai bocciati
– i ragazzi dei paesi non UE possono sostenere l’esame da privatisti senza aver frequentato l’anno
– viene eliminata la prova test Invalsi
– incentivazione dell’eccellenza attraverso un sistema di crediti, anche di tipo economico
Sinergia scuola-università
La legge dell’11 gennaio prevede anche una delega ai ministri dell’istruzione e dell’università, da esercitarsi entri il 14 gennaio 2008, per un collegamento più stretto tra scuola e università con la previsione della presenza di professori universitari nell’ultimo anno di studi per favorire ed accompagnare l’orientamento dei ragazzi, e di professori della scuola superiore nella definizione delle prove di accesso all’università.
Le misure anti bullismo
E’ di febbraio la circolare che contiene le linee di indirizzo generali per la prevenzione e la lotta al bullismo.
I fondi direttamente alle scuole
Con decreto del primo marzo 2007, in applicazione della Finanziaria, si cambia il sistema di finanziamento delle scuole: ogni singola scuola riceverà direttamente dal ministero l’importo assegnato. La comunicazione avverrà per mail. Il budget di istituto viene determinato attraverso parametri oggettivi nazionali. Il debito pregresso e le tante competenze in termini finanziari hanno prodotto grandi problemi nel funzionamento delle scuole.
Tecnici e professionali nel sistema nazionale di istruzione
E’ contenuta nel decreto ‘Bersani bis’ sulle liberalizzazioni la conferma dell’impianto nazionale del sistema di istruzione superiore: ne fanno parte a pieno titolo gli istituti tecnici e professionali. D’intesa con le regioni sono previsti raccordi tra i percorsi degli istituti tecnico-professionali e i percorsi di istruzione e formazione professionale.
L’inizio della secondaria superiore riformata slitta al 2009 – 2010
E’ prevista la possibilità di istituire ‘poli tecnico professionali.
Nella legge è inserita la possibilità per tutte le scuole di accettare donazioni.
Inizia la revisione delle indicazioni nazionali
I primi giorni di aprile viene presentato il progetto per le nuove indicazioni nazionali per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo di istruzione.
Reclutamento: stop al sistema delle lauree abilitanti ma non parte un sistema alternativo
E’ stata congelata la norma prevista dalla legge Moratti che prevedeva la laurea specialistica abilitante e non è stata sostituita con una diversa modalità. Il ministero dell’università ha autorizzato nuovi bandi per le Siss, abilitanti, a numero chiuso e a pagamento, specificando di non potere garantire l’utilizzo di tale abilitazione ai fini dell’immissione in ruolo.