Caro libri, gli stipendi non riescono a tenere il passo con i costi scolastici: lo studio ETUC-CES
Con il rientro degli studenti in classe e il conseguente incremento dei prezzi dei libri di scuola che aumenta 2 volte più velocemente dei salaria di tutta Europa, le famiglie in difficoltà si ritrovano a dover affrontare un’altra battuta d’arresto.
Il prezzo di articoli essenziali come penne, matite, carta, cartelline, gomme da cancellare, temperamatite o forbici è aumentato in media del 13% tra gennaio e maggio di quest’anno.
Si tratta del doppio del tasso di aumento dei compensi nominali quest’anno (6%) e segue un aumento dell’8% dello scorso anno – anch’esso il doppio del tasso di crescita dei salari lo scorso anno. Nel 2019 il precedente aumento più elevato dei costi della cancelleria era stato pari all’1,7%.
Anche il prezzo dei libri di testo, dell’abbigliamento e delle calzature per bambini e delle calcolatrici sta aumentando più rapidamente della retribuzione in molti Stati membri, aumentando ulteriormente la pressione sui lavoratori già alle prese con la crisi del costo della vita.
CARO LIBRI: LE TESTIMONIANZE DI GENITORI E INSEGNANTI
“I costi totali associati alla scuola sono aumentati di circa il 20%. Scarpe, articoli di cancelleria, zaino, taglio di capelli. In media si parla di circa 100 euro a bambino, senza contare il costo dei vestiti. Dovremo anche contribuire alle gite didattiche, ai servizi di stampa e a varie altre spese. Un mio vicino ha dovuto spendere 80 euro per la sua figlia di quarta elementare, mentre solo l’anno scorso ne bastavano 50”.
Audrius Gelžinis, funzionario pubblico, Lituania, Confederazione sindacale lituana
“Genitori e studenti sono in grande difficoltà questo autunno. L’inflazione si riflette a casa ma anche a scuola, ad esempio nella mensa scolastica, che per alcuni bambini rappresenta l’unico pasto della giornata. Anche gli insegnanti sono precari: di conseguenza ci sono sempre meno candidati per la professione e il governo utilizza i job dating per reclutare insegnanti senza status. Questo è il modello ‘Uber’ applicato alla scuola pubblica”.
Marine, insegnante di scuola, Francia, Force Ouvriere“Ho una figlia che sta iniziando il primo anno delle superiori. Secondo i calcoli fatti, solo per i libri di testo spenderemo circa 320 euro, poiché non vengono forniti gratuitamente. Inoltre le serviranno fino a 3 dizionari e, da quello che ho visto, un dizionario può costare fino a 120 euro. A questo bisogna aggiungere tutto quello che chiamiamo kit, dall’astuccio allo zaino e così via, quindi penso che spenderemo tra i 600 e i 700 euro solo per questo. È un peccato che non possiamo almeno avere i libri di testo gratuitamente come avviene in altri paesi”.
Monica Pascuzzi, insegnante di scuola superiore, Lamezia Terme, Italia, UIL
“Tecnicamente la scuola è gratuita in Austria, ma i genitori devono pagare 1.000 euro per l’asilo pomeridiano (a seconda di dove vivono), l’insegnamento privato e il materiale scolastico. Il costo di queste cose è aumentato molto negli ultimi anni. Questo è un grosso problema per le famiglie a basso reddito, in particolare per le famiglie della classe operaia e dei migranti. In queste circostanze non ci sono pari opportunità e il successo nell’istruzione dipende molto dal reddito familiare.”
Senad Lacevic, presidente del Consiglio dei lavoratori dei centri viennesi di formazione per adulti (Wiener Volkshochschulen)
L’analisi dei dati Eurostat da parte della CES si inserisce nel contesto della crescente povertà infantile in Europa. Il numero di minori di 18 anni che vivono a rischio di povertà è aumentato dal 23% al 25% tra il 2019 e il 2022.
La Confederazione europea dei sindacati (CES) chiede aumenti salariali per far fronte all’aumento del costo della vita e tasse straordinarie sugli utili aziendali in eccesso che stanno guidando l’inflazione.
I dati della Banca Centrale Europea mostrano che i profitti in eccesso – e non i salari – sono il principale motore dell’inflazione.
LE PAROLE DI ESHTER LYNCH, SEGRETARIO GENERALE DELLA CES
“L’inizio del nuovo anno scolastico è sempre impegnativo dal punto di vista finanziario per le famiglie, ma quest’anno è particolarmente duro a causa dell’inflazione.
“I tagli ai budget scolastici hanno già imposto un ulteriore onere ai genitori e ora l’aumento del costo del materiale scolastico di base significherà che a un numero maggiore di bambini mancheranno gli elementi essenziali per l’apprendimento.
“Consentire alla povertà infantile di continuare a crescere è una ricetta per il disastro per la nostra società e la nostra economia.
“Le persone hanno un disperato bisogno di un aumento salariale per far fronte al costo della vita e tutti i dati mostrano che l’inflazione è guidata da profitti in eccesso e non dai salari.
“Oltre al sostegno mirato per assistere i genitori, i governi devono anche agire per sostenere il diritto alla contrattazione collettiva in modo che i lavoratori ricevano una giusta quota dei profitti che creano”.