Femminicidi, Benedetti: contro violenza di genere serve approccio sinergico tra scuola, famiglie e Stato

“L’educazione rappresenta un elemento cruciale per combattere la violenza sulle donne e il femminicidio. Tuttavia, la scuola da sola, non è in grado di assolvere questo compito. Serve un’azione condivisa tra istruzione, famiglie e Stato, ma soprattutto, servono normative chiare, rispetto dei ruoli e collaborazione tra le parti interessate”. La Vice Presidente del Comitato Donne della CES Rossella Benedetti è intervenuta questa mattina al convegno “Mai più femminicidio, la responsabilità dell’Educazione”, organizzato Uil FPL UIL PA. Nell’incontro Benedetti ha parlato dei possibili interventi che l’Europa sta programmando per combattere la violenza di genere.

A livello europeo vale la pena citare le parole usate per definire la Competenza di cittadinanza, una delle competenze chiave per l’apprendimento permanente. Essa prevede, infatti:

“…Il rispetto dei diritti umani come base della democrazia pone le basi per un atteggiamento responsabile e costruttivo. La partecipazione costruttiva implica la volontà di partecipare al processo decisionale democratico a tutti i livelli e alle attività civiche. Comprende il sostegno alla diversità sociale e culturale, all’uguaglianza di genere e alla coesione sociale, agli stili di vita sostenibili, alla promozione della cultura della pace e della non violenza, alla disponibilità a rispettare la privacy degli altri e ad assumersi la responsabilità per l’ambiente”.

A livello nazionale tutto ciò si traduce nelle linee guida per l’Educazione alla cittadinanza prevista dalla legge del 2019 che prevede l’aggiornamento del profilo delle competenze degli studenti, in particolare aggiungendo capacità quali il rispetto verso gli altri, l’ambiente e la natura, nonché il benessere fisico, psicologico, morale e sociale.

È importante, però, per noi rappresentanti dei lavoratori, tenere d’occhio non solo la  normativa nazionale, ma anche quella internazionale, in modo particolare l’attività legislativa e regolativa del Consiglio d’Europa, dell’ Unione Europea, dell’ ILO,  per combattere un fenomeno che accomuna tutti i Paesi del mondo.

 

La proposta di Direttiva si basa sulla Strategia Europea per l’Uguaglianza di Genere 2020-25, che mira a porre fine alla violenza di genere, sfidare gli stereotipi, colmare divari di genere nel lavoro e nell’economia, affrontare il divario retributivo e pensionistico tra i sessi, e raggiungere l’equilibrio di genere nel processo decisionale e in politica. Questa strategia adotta un approccio integrato di mainstreaming di genere e azioni mirate, con l’intersezionalità come principio orizzontale per la sua attuazione.

In conclusione, l’impegno a livello nazionale ed europeo per promuovere un’educazione rispettosa dei diritti umani, la sensibilizzazione contro la violenza di genere e la promozione di relazioni sane rappresenta un passo significativo nella lotta contro il femminicidio. Solo attraverso un approccio integrato e collaborativo possiamo sperare di creare una società che respinge la violenza e promuove il rispetto e l’uguaglianza.

 

 


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