Scuole italiane all’estero, il personale è d’accordo con il contratto integrativo? (SONDAGGIO UIL SCUOLA RUA)

Nell’ipotesi di contratto persiste il problema delle risorse destinate all’offerta formativa. Attraverso il nostro sondaggio, vogliamo raccogliere le vostre opinioni sul tema.

Lo scorso 11 ottobre è stata firmata l’ipotesi di Contratto Integrativo per il personale delle scuole italiane all’estero e per il personale assegnato a corsi e scuole internazionali. L’ipotesi è stata sottoscritta dalle organizzazioni sindacali che hanno firmato il CCNL 2019-2021, accordo che, come ricordiamo, la Uil Scuola Rua non ha sottoscritto.

Tra le principali problematiche che stiamo evidenziando, una delle più rilevanti riguarda le risorse destinate all’offerta formativa.

L’art. 104 del CCNL 2006/09 rappresenta una risorsa fondamentale per il personale docente e ATA in servizio nelle scuole del Sistema della Formazione Italiana nel Mondo (SFIM). Esso prevede un fondo annuale di circa un milione e quattrocentomila euro destinato alla realizzazione dei Progetti di Miglioramento dell’Offerta Formativa (PMOF). Tuttavia, la gestione e l’utilizzo di queste risorse hanno mostrato diverse criticità che hanno limitato l’efficacia del loro impiego.

Di seguito alcune tra le proposte principali che hanno caratterizzato la nostra azione sindacale negli ultimi mesi.

1) GARANTIRE L’ACCESSO ALLE RISORSE CONTRATTUALI PER TUTTO IL PERSONALE

Negli ultimi 18 anni, su un totale di circa 22 milioni di euro stanziati (dati MIM), solo un terzo, ovvero circa 8 milioni, è stato effettivamente impiegato. Di conseguenza, ben 14 milioni di euro sono stati restituiti al Ministero dell’Istruzione e del Merito perché non utilizzati. Questo spreco è principalmente dovuto all’attuale Contratto Integrativo estero, che estende l’accesso ai fondi a circa 400 unità di personale, escludendo il restante 40% dei docenti.

La Uil Scuola Rua ritiene che l’accesso alle risorse contrattuali debba essere garantito a tutto il personale docente e ATA in servizio nelle scuole italiane all’estero. L’esclusione di una parte del personale limita la possibilità di realizzare progetti innovativi e di migliorare l’offerta formativa in maniera omogenea.

2)  DISTRIBUZIONE TEMPESTIVA DELLE RISORSE

La distribuzione delle risorse deve avvenire in tempi rapidi per consentire l’avvio dei progetti sin dall’inizio dell’anno scolastico. La prassi attuale prevede un lungo lasso di tempo tra la firma dell’ipotesi di contratto integrativo, la sottoscrizione del CCNIE e la reale distribuzione dei fondi alle scuole. Questo processo, spesso, si traduce in ritardi tali da rendere difficile, se non impossibile, la realizzazione completa dei progetti autorizzati.

La Uil Scuola Rua propone quindi di velocizzare la distribuzione delle risorse per permettere alle scuole italiane all’estero di avviare i progetti in tempo utile, garantendo una migliore programmazione e attuazione delle attività.

3)  SUPERARE I RITARDI NELLA CORRESPONSIONE DEI COMPENSI

Un altro problema significativo è il ritardo nella corresponsione dei compensi al personale docente e ATA, causato dalla complessa burocrazia degli uffici del MAECI. Questi ritardi sono inaccettabili e creano difficoltà economiche per i lavoratori che, pur avendo svolto le attività previste, attendono mesi per ricevere i compensi dovuti.

Rivendichiamo che la corresponsione dei compensi avvenga in tempi certi e direttamente a carico delle istituzioni scolastiche all’estero, entro la fine dell’anno scolastico, per evitare ulteriori slittamenti e disagi.

 

La Uil Scuola Rua ha avviato un sondaggio con l’obiettivo di raccogliere opinioni e testimonianze dirette.

Per rispondere alle domande del sondaggio è necessario cliccare QUI.


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