Il Governo e le profezie in equilibrio sul vuoto
Tra quelli che stanno giù in basso ad osservare l’equilibrista (e cioè noi) che cammina sul filo sospeso tra due grattaceli, sembrano essere in molti a pensare che se la caduta non è inevitabile, essa sia comunque probabile. Dal 4 marzo è sospesa sul Paese la spada di Damocle del piano B (fuori dall’euro e buonanotte al secchio; anzi, buonanotte a noi). Le smentite da parte del governo sono d’obbligo ma non è stato un passante bensì un ministro della Repubblica ad evocare lo spettro di un abbandono della moneta unica per così dire «preterintenzionale» da parte dell’Italia. Come ha scritto giustamente Luciano Capone su Il Foglio, il «cigno nero» evocato da Paolo Savona non c’entra. Dire, come egli ha detto, che non saremo noi ad andarcene ma che esiste la possibilità che siano gli altri a cacciarci è invece un evidente tentativo di formulare una profezia che possa auto-adempiersi. Quale effetto pensate che le affermazioni del ministro abbiano sugli spettatori che osservano l’equilibrista? La realtà è così complicata che oltre alle profezie che si auto-adempiono(profetizzo qualcosa che desidero accada e la mia profezia spinge gli altri a comportarsi in modo che l’oggetto del mio desiderio si realizzi) esistono anche le profezie che si auto-annullano o si auto-falsificano: ad esempio, profetizzo qualcosa che mi spaventa sperando che tante persone si attivino per impedire che avvenga. …
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