Autonomia differenziata: il dissenso della Uil Scuola nelle dichiarazioni pubbliche degli ultimi mesi.
La contrarietà della Uil Scuola ad ogni ipotesi di regionalizzazione del nostro sistema di istruzione nazionale non è legata alle contingenze politiche, ma fondata su un modello di scuola, quello della Costituzione, che da sempre rappresenta il modello di riferimento. Abbiamo ripreso, in ordine cronologico, le dichiarazioni pubbliche di dissenso rispetto a quella che viene chiamata già la ‘secessione dei ricchi’. Riportiamo anche, per dovere di cronaca, la nota diffusa nell’ottobre 2017, quando il percorso dell’autonomia differenziata cominciava appena a prendere forma con i referendum regionali. Di seguito le note stampa, i comunicati, le interviste e i link di riferimento.
21 ottobre 2017
La scuola unisce l’Italia
LOMBARDIA E VENETO AL VOTO REFERENDARIO DOMENICA: SOTTO LE SPOGLIE DELL’AUTONOMIA SI VA A CACCIA DI PICCOLI POTERI
LA SCELTA REFERENDARIA APPLICATA ALLA SCUOLA CREA INUTILI DIVISIONI, DISPARITÀ E INGIUSTIZIE
(…) La scuola nazionale non va disgregata, il referendum di domenica parte da regioni come la Lombardia e il Veneto, rischia di produrre divisioni inutili e dannose che muterebbero l’impianto nazionale del nostro sistema scolastico italiano. È questo il richiamo che il segretario della Uil Scuola, Pino Turi, fa alla vigilia del referendum per l’autonomia promosso per il prossimo 22 ottobre. La scuola italiana, quella definita dalla Costituzione, si basa sulla generalità dell’offerta formativa dello Stato che, attraverso le sue scuole, offre garanzia di pluralismo, laicità e pari opportunità per tutti.
E’ un principio generale che affida alla scuola una specifica funzione di natura universalistica, in un settore che investe diritti fondamentali di cittadinanza ed uguaglianza. Diritti che vanno garantiti a tutti, in modo uguale, al di là di dove si vive. Abbiamo già evitato il pericolo della devolution che avrebbe prodotto venti sistemi scolastici regionalizzati. Ora con questo referendum si chiedono maggiori competenze regionali, sulla base di interessi localistici che contrastano con la funzione, più ampia, di una scuola inclusiva e libera rappresentata dall’autonomia scolastica. Mentre la scuola unisce l’Italia, questi referendum tendono a dividerla. (…)
Qui il testo integrale: http://uilscuola.it/wordpress/la-scuola-unisce-litalia/
21 dicembre 2018
Turi: un colpo di mano per la scuola e per il Paese
Oggi in CDM l’illustrazione dell’autonomia differenziata.
Uil Scuola: siamo pronti allo sciopero generale per contrastate questa ipotesi. Appello alle più alte cariche istituzionali per un intervento che rimetta valori e priorità nel solco dell’unità nazionale e della democrazia partecipata.
I cittadini, « i territori» – come li definisce il governatore Zaia, non sono gli azionisti di questo governo. Gli italiani sono cittadini di un Paese, una nazione che ha una scuola nazionale.
Scuola che è funzione dello Stato, che ha unito e unisce il Paese. Nel mondo si guarda all’istruzione come diritto universale – sottolinea il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi – e qui, in Italia, in Veneto, ne vogliamo fare un ‘affaire regionale’. L’aver messo all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri di oggi, l’illustrazione delle intese concernenti l’autonomia differenziata ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione, ci preoccupa e ci vede contrari in modo assoluto. (…)
Qui il testo integrale http://uilscuola.it/wordpress/turi-un-colpo-mano-la-scuola-paese/
13 dicembre 2018
A Bologna incontro pubblico su autonomia differenziata e istruzione.
Ad oggi sono 13 le regioni che hanno espresso l’intenzione di chiedere l’ autonomia differenziata.
Turi: scelte fatte per emulazione e per ricerca del consenso a fini elettorali
Siamo di fronte ad un mostro a 13 teste, alcune con espressioni più simpatiche e ragionevoli di altre, ma sempre di mostro si tratta – così oggi il segretario generale della Uil Scuola, nel corso di una iniziativa pubblica a Bologna sull’autonomia differenziata organizzata dai sindacati confederali della scuola. Sono 13 le regioni che ad oggi hanno espresso la loro intenzione di chiedere una autonomia differenziata.
Secondo quanto illustrato nel corso dell’incontro Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto hanno avviato negoziati con il Governo per arrivare a un’intesa sull’attribuzione di autonomia differenziata.
Altre sette hanno già formalmente conferito al Presidente l’incarico di chiedere al Governo l’avvio delle trattative per ottenere ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia. Si tratta di Campania, Liguria, Lazio, Marche, Piemonte, Toscana e Umbria. Tutte e sette chiedono maggiore autonomia anche in tema di Sanità. Con loro il Governo potrebbe avviare immediatamente i negoziati.
Altre tre Regioni, Basilicata, Calabria e Puglia, non hanno ancora approvato formalmente tale mandato, ma hanno assunto iniziative preliminari che in alcuni casi hanno condotto all’approvazione di atti di indirizzo. Due Regioni invece, Abruzzo e Molise, non risultano aver ancora avviato iniziative formali. (…)
Qui il testo integrale: http://uilscuola.it/wordpress/turi-scelte-fatte-emulazione-ricerca-del-consenso-fini-elettorali/
11 dicembre 2018
Documento finale dell’Esecutivo di Fiuggi di dicembre 2018
(…) Autonomia differenziata
L’esecutivo esprime preoccupazione e contrarietà ad ogni ipotesi di regionalizzazione o autonomia differenziata. Non vanno confuse le esperienze già in atto nelle scuole, a livello locale, con la scuola bene comune nazionale. La volontà di separazione di alcune regioni non può intaccare la dimensione nazionale della scuola, che rappresenta la base fondante del nostro Paese. Pensare di acquistare a prezzi di saldo ciò che il paese ha costruito con l ’impegno tutto il personale della scuola trova la Uil Scuola in assoluto disaccordo. Fare dell’istruzione un terreno di scontro politico è un errore, che non può essere permesso.
Qui il testo integrale: http://uilscuola.it/wordpress/5397-2/
26 novembre 2018
Dalle assemblee nazionali le proposte su precariato e sistema scuola
DOSSIER >>> Quindici giorni che potevano cambiare il volto della scuola: le manovre senza soldi ma di sistema che il Miur ha tentato di realizzare e il nostro impegno sindacale per una scuola che resti nazionale, di tutti, con insegnanti valorizzati e non più precari.
(…) Giovedì 15 novembre: prove tecniche di regionalizzazione
Il Veneto lancia una OPA sul sistema scolastico che prevedere la divisione per appartenenza geografica del sistema scolastico che per sua natura (costituzionale) deve essere unitario e garantire il diritto universale alla formazione e all’istruzione.
“Il tentativo di regionalizzazione in atto – ha spiegato Turi – vorrebbe trasformare gli insegnanti in impiegati alle dipendenze delle Regioni. Noi non abbiamo la sindrome impiegatizia. Il contratto che abbiamo firmato parla di comunità educante. Rimanderemo al mittente l’Opa lanciata sulla scuola che resta legata ai valori della nostra Costituzione”.
Abbiamo una grande responsabilità: tutelare e sostenere la scuola di tutti, laica, inclusiva, statale, nazionale. Non possiamo trasformare la scuola in un grande ufficio burocratico. Non siamo disposti a barattare la libertà di insegnamento per un pezzo di pane – così il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi, in apertura di Assemblea nazionale, stamattina a Roma al Teatro Quirino.
Qui il testo integrale: http://uilscuola.it/wordpress/dalle-assemblee-nazionali-le-proposte-precariato-sistema-scuola/
21 novembre 2018
Turi: bisogna smettere di dettare la linea alle scuole
(…) Gli attacchi all’autonomia delle scuole – pone l’accento con preoccupazione, Pino Turi, segretario generale della Uil scuola – si stanno accentuando, forse anche per il clima di scontro politico che si verifica nel Paese. Se si trattasse un fenomeno meteorologico potremmo dire che siamo all’allerta arancione e bisogna intervenire per evitare gli effetti negativi. La scuola deve guardare al futuro di tutti e non di pochi, fare in modo che ogni studente formi una propria opinione personale. La scuola e l’educazione devono essere considerati diritti universali di ogni cittadino italiano.
Si perpetua, invece, una visione parziale e di parte, che trova la sua legittimazione nel consenso politico. Punto formalmente ineccepibile, se non si dimentica, che la politica ha il diritto di governare nel costante rispetto dei principi generali della costituzione.
La laicità è il principio cardine della scuola statale del nostro Paese – mette in evidenza Turi – le nostre istituzioni scolastiche trovano, nella costituzione, la legittimazione piena della loro funzione, la garanzia della loro autonomia e indipendenza. Così mentre la politica tende a dividere, la scuola unisce e fa integrazione.
Questa è la riprova che la ventilata autonomia differenziata non è applicabile alla scuola – afferma Turi – per un motivo ben preciso: la scuola è comunità, è una struttura democratica e di partecipazione. Il suo ruolo è di dialogo, paritario, con le altre agenzie ed autonomie. Il punto è proprio questo: la scuola non ha funzione di ancella della politica. Semmai, al contrario, ne crea i presupposti creando identità pensanti e libere, fuori da modelli e modi di pensare omologati sul modello, al momento, dominante.
Qui il testo integrale: http://uilscuola.it/wordpress/turi-bisogna-smettere-dettare-la-linea-alle-scuole/
15 novembre 2018
Turi: la sindrome impiegatizia non appartiene ai sindacati
Abbiamo una grande responsabilità: tutelare e sostenere la scuola di tutti, laica, inclusiva, statale, nazionale.
Non possiamo trasformare la scuola in un grande ufficio burocratico.
Non siamo disposti a barattare la libertà di insegnamento per un pezzo di pane – così il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi, in apertura di Assemblea nazionale, stamattina a Roma al Teatro Quirino. Il tentativo di regionalizzazione in atto vorrebbe trasformare gli insegnanti in impiegati alla dipendenze delle Regioni. Noi non abbiamo la sindrome impiegatizia. Il contratto che abbiamo firmato parla di comunità educante. Rimanderemo al mittente l’Opa lanciata sulla scuola che resta legata ai valori della nostra Costituzione.
Qui il testo integrale: http://uilscuola.it/wordpress/turi-la-sindrome-impiegatizia-non-appartiene-ai-sindacati/
12 novembre 2018
Turi: non vogliamo diventare dipendenti regionali
Intervista di Elisabetta Tonni
Orizzontescuola – 11 novembre 2018
Pino Turi, segretario Uil Scuola ha le idee chiare sull’ipotesi di regionalizzazione del sistema scolastico. E’ contrario e si batterà fino in fondo per mantenere l’integrità nazionale dell’istruzione, evitando che il personale, dai docenti agli amministrativi, diventi dipendente della Regione.
Qui Il testo integrale: http://uilscuola.it/wordpress/turi-non-vogliamo-diventare-dipendenti-regionali/
Il link su Orizzontescuola: https://www.orizzontescuola.it/turi-uil-non-vogliamo-diventare-dipendenti-regionali-docenti-sud-tutta-la-vita-a-nord/
26 ottobre 2018
Inaccettabile regionalizzazione. Assemblee per investimenti e contratto
Iniziative di Flc CGIL , CISL Fsur e Federazione UIL SCUOLA RUA per investimenti nell’istruzione e ricerca, per il contratto 2019-21, per un decentramento finalizzato alla coesione sociale contro ogni processo di differenziazione che nega il diritto all’istruzione.
(…)Non è con l’attribuzione di maggiori poteri e funzioni alle Autonomie regionali che si possono colmare gli squilibri esistenti, ma, al contrario, assicurando l’intervento dello Stato attraverso la destinazione di risorse aggiuntive e misure speciali eventualmente necessarie. (…)
Qui il testo integrale: http://uilscuola.it/wordpress/inaccettabile-regionalizzazione-assemblee-investimenti-contratto/
25 ottobre 2018
Turi: preoccupati e contrari a ogni ipotesi di regionalizzazione
La volontà di separazione di alcune regioni non può intaccare la dimensione nazionale della scuola, che rappresenta la base fondante del nostro Paese.
Siamo preoccupati e contrari, contrari nel modo più assoluto ad ogni ipotesi di regionalizzazione. Così il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi, alle parole del ministro che giudica «idea virtuosa» quella di una scuola regionale. La volontà di separazione di alcune regioni – aggiunge Turi – non può intaccare la dimensione nazionale della scuola, che rappresenta la base fondante del nostro Paese. Proprio il ministro ne dovrebbe essere garante, assicurando qualità, continuità e autonomia. (…)
Qui il testo integrale: http://uilscuola.it/wordpress/turi-preoccupati-contrari-ipotesi-regionalizzazione/
9 ottobre 2018
Uil: serve la copertura finanziaria per i nuovi contratti
Barbagallo: la manovra del governo è contro l’austerità, eppure mancano scelte e risorse per uscire dalla crisi. | Foccillo: non siamo disponibili ad accettare ulteriori rinvii. | Turi: la regionalizzazione divide e rende il Paese più fragile, anche la crescita ha bisogno di coesione e unità
(…) La scuola, quella nazionale, statale, definita dalla Costituzione, ha detto Pino Turi nel suo intervento mettendo subito dei paletti alle spinte di regionalizzazione provenienti da alcune regioni del Nord – la nostra scuola ha bisogno di chiarezza e certezze, non di burocrazia che ne rappresenta, invece, il limite più grande.
Quando parliamo del sistema scolastico dobbiamo immaginare il modello di scuola che intendiamo mettere in atto: noi vogliamo quello della scuola comunità, una scuola che accoglie, che non subisce le regole del mercato, che resta fuori dai meccanismi del neo liberismo imperante. Una scuola aperta, partecipata, nella quale l’autogoverno delle istituzioni scolastiche sia rinnovato per rivitalizzare gli organi collegiali e uscire da un sistema di regole diventate inutili e sbagliate.(…)
Qui il testo integrale: http://uilscuola.it/wordpress/uil-serve-la-copertura-finanziaria-nuovi-contratti/
9 ottobre 2018
L’istruzione è un diritto universale
Si può immaginare una libertà solo regionale? E un esercito regionale? Forze dell’ordine regionali? Si può pensare ad un insegnante regionalizzato? Paradossi che non ci va nemmeno di immaginare.
Così il segretario generale della Uil Scuola Pino Turi in merito alla disegno di legge regionale proposto dal Friuli Venezia giulia.
Una spinta verso la regionalizzazione che per la Uil Scuola rappresenta “un doppio danno perché vorrebbe sottrarre risorse allo Stato per destinarle alle scuole private che, invece, dovrebbero funzionare, senza oneri per lo Stato e soprattutto perché introduce una logica regionale nel sistema di istruzione italiano che è nazionale. Il punto è proprio questo, l’istruzione fa parte dei diritti universali che vanno garantiti a tutti”.
Qui il testo integrale: http://uilscuola.it/wordpress/listruzione-un-diritto-universale/
L’intervista su Tecnica della Scuola: https://www.tecnicadellascuola.it/turi-uil-scuola-autonomia-regionale-listruzione-risorse-dello-andranno-alle-scuole-private