La Uil Scuola non sarà presente alla manifestazione del 30 ottobre a Roma. Ecco perché:

Carissimi

da più parti siamo sollecitati a dire la nostra rispetto alla manifestazione del 30 ottobre organizzata da gruppi spontanei di dirigenti scolastici come protesta rispetto alla sentenza che ha visto soccombente una collega di Sapri.

La Uil Scuola, non avendo puntuale conoscenza degli atti giudiziari, esprime la solidarietà professionale ed umana nello specifico alla collega di Sapri, più in generale ai colleghi che si trovano nella situazione di essere indagati oppure già sanzionati per vicende relative alla sicurezza nelle scuole.

Gli enti proprietari sono gli unici responsabili delle strutture e della loro manutenzione, ai dirigenti tocca solo quella organizzativo-gestionale: questa la nostra posizione nel merito, articolata nel documento nel link.

La solidarietà è un valore incontestabile e va salutato con favore, deve riguardare la libera partecipazione delle singole persone che, come sindacato laico rispettiamo e valutiamo positivamente.

Vogliamo però precisare che il sindacato ha altri compiti e responsabilità collettive di rappresentanza.

Il sindacato come noi lo interpretiamo propone, negozia, discute. Non può contestare le sentenze, le può solo criticare. Come, crediamo che nessun funzionario dello Stato possa contestarle, quando il più delle volte, le deve, invece eseguire.

Il sindacato può chiedere la revisione di una norma, cercare le soluzioni politico-sindacali per venirne a capo, per cambiarla, contemporaneamente all’impegno di indicare la strada e le soluzioni, oltre che organizzare il dissenso con gli strumenti sindacali propri di un’azione che non può essere estemporanea ed improvvisata su motivazioni istintive.

Su tali basi appare chiaro che non può seguire il pur legittimo sfogo o rabbia dei lavoratori o parti di essi, pensando che ciò basti a risolvere situazioni complicate, agendo in modo epidermico o reagendo di pancia.

Sull’onda della collera non si risolvono i problemi.
Noi abbiamo l’onere di mantenere calma e freddezza.
Non lavoriamo per ottenere facili consensi.
Né il nostro impegno va indirizzato a mettere il cappello su una presenza.
Siamo attenti a trovare soluzioni possibili.

Questo ci sembra il modo di praticare la coerenza: non solo apparire ma essere un sindacato credibile ed autorevole per ottenere risultati utili per coloro che rappresenta.


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