Formazione dei neo dirigenti: si segue la strada della burocrazia invece di sostenere la professionalità

L’ultimo concorso per i dirigenti scolastici, in corso d’opera, ha modificato  l’iter del concorso stesso, eliminando per i neo dirigenti nominati, sia  il corso di formazione che il  tirocinio. In sostituzione, il D.M. 956 del 2019 ha regolamentato le attività formative e di accompagnamento da realizzare nel corso di questo anno scolastico.
Così la formazione è stata finalizzata, secondo la circolare emanata dal Miur il 10 febbraio, a verificare la padronanza delle competenze professionali previste per i dirigenti scolastici.

La Uil Scuola ha immediatamente evidenziato, denunciandolo, che un’attività di accompagnamento non può essere offerta ai neo dirigenti dal 10 febbraio in poi, cioè ad anno abbondantemente iniziato, lasciando questi ultimi “ soli” quando invece, con un nuovo lavoro, per affrontare  situazioni sconosciute e risolvere anomalie non previste, ci sarebbe stato bisogno di tutto l’appoggio possibile già da settembre.

Ancora una volta si è scelto di valutare presunte competenze e conoscenze insistendo su modalità prettamente burocratiche, che hanno lo scopo di  sanzionare piuttosto che accompagnare, suggerire, consigliare.

Alla Uil Scuola la circolare sulla formazione dei neo dirigenti sembra pensata e scritta ad immagine e somiglianza della direttiva 36/2016 sulla valutazione, da noi  contestata e respinta, invitando i dirigenti a manifestare il loro disappunto rifiutandosi di compilare il portfolio.

Valutare l’operato del dirigente attraverso le direttive, le  delibere, i  decreti, da lui stesso prodotti, non può dare una lettura trasparente del comportamento assunto nel ricoprire il nuovo ruolo. Non misura il livello di clima sociale positivo che bisogna stabilire in una comunità educante. Non stabilisce il livello di inclusività realizzato. Non garantisce che la libertà di apprendimento e di insegnamento siano  le prioritario dell’ istituzioni scolastica presa in esame.

Ad un neo dirigente scolastico  non si può chiedere l’auto riflessione e la rendicontazione sulle azioni dirigenziali nei quattro ambiti di competenze. Queste richieste aumentano la condizione di disagio e di solitudine che pure tante volte abbiamo denunciato perché causa  del malessere da lavoro correlato.

E’ senz’altro inutile, eccessiva e superflua  la richiesta di   produrre una documentazione cartacea sulle azioni più significative intraprese dal neo dirigente.

Allo stesso tutor viene richiesto l’onere e la responsabilità di documentare le attività svolte  rilasciando una dettagliata relazione comprensiva del parere istruttorio, di cui il Direttore Scolastico Regionale terrà conto per esprimere il suo parere finale per il superamento o meno del periodo di prova.

Alla Uil Scuola sembra che, anche per i neo dirigenti sia stata impostata una procedura cartacea, burocratica, poco trasparente, che non forma la professionalità, ma li costringe a preoccuparsi più delle carte e del lavoro amministrativo che non di quello educativo.
Si trasmette, in questo modo,una modifica della vera mission della scuola che è quella didattica ed educativa, quella dei risultati e non delle procedure.


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