Aperta formalmente la stagione contrattuale

LE SCELTE DEGLI ULTIMI ANNI, VANNO TOTALMENTE CAPOVOLTE: OCCORRE RICONOSCERE IL LAVORO CHE SI FA NELLA SCUOLA STATALE DEL NOSTRO PAESE 

In questa prospettiva, già l’incontro con le Confederazioni previsto per il 28 agosto, potrà definire un’agenda di priorità, con i relativi fabbisogni finanziari, partendo dall’accordo del 30 novembre per valutare l’esigenza di nuove e più consistenti risorse.

 

L’incontro di oggi all’Aran a cui hanno partecipato le Confederazioni Sindacali, per la UIL era presente Marco Maldone, per la UIL Scuola Pino Turi, ha sancito formalmente l’apertura della stagione contrattuale, mettendo fine ad un lungo periodo di sospensione della “democrazia sindacale” durata otto lunghi anni.

La stagione che si sta aprendo dovrà ristabilire la normale vita delle relazioni sindacali, riportando il sistema alla sua fisiologia: i contratti da rinnovare ogni triennio.
C’è voluto l’accordo del 30 novembre con il Governo per arrivare alla giornata di oggi che definisce la partenza dei rinnovi contrattuali. Ora starà ai sindacati e all’ARAN trovare i tempi e i modi per fare presto e bene e vedere il loro arrivo.

Ieri alla vigilia dell’apertura dei contratti, la Ragioneria dello Stato ha dato conto di quanto hanno pagato in termini di potere d’acquisto i lavoratori della Pubblica amministrazione, in valore assoluto ed individuale. Una vera e propria classifica dei più ‘poveri’ in cui all’ultimo posto è collocata la scuola, il che fa capire come le scelte degli ultimi anni, vanno totalmente capovolte per dare una speranza di futuro ad un paese in crisi non solo finanziaria, ma di valori: bisogna (ri)dare dignità al lavoro degli insegnati e riconoscere il valore della scuola statale di questo paese. Il fitto calendario di incontri ci fa ben sperare sulla volontà di rinnovare i contratti, non ci resta che verificare i fatti e gli atti di definizione della legge di bilancio che dovrà delineare le vere volontà di rilancio del settore pubblico, stanziando le risorse necessarie.

In questa prospettiva, già l’incontro con le Confederazioni previsto per il 28 agosto, potrà definire un’agenda di priorità, con i relativi fabbisogni finanziari, che partono dall’accordo del 30 novembre per valutare l’esigenza di nuovi e più consistenti risorse che vadano anche oltre a ciò che è stato concordato con il Governo il 30 novembre.

Per il nostro comparto, oltre all’adeguamento degli stipendi, si presenta l’occasione per agire sulla parte normativa del contratto con l’obiettivo di delegificare quanto più possibile per rimediare agli errori della legge e dare alle scuola l’autonomia che a parole tutti vogliono garantire.
Come anticipato dal Presidente dell’Aran, l’atto di indirizzo del comparto è quasi definito e nel periodo tra il 5 e il 7 settembre sarà convocato il tavolo per l’avvio delle trattative. Si tratta di un contratto che deve mettere al centro del suo rinnovo la salvaguardia della dignità del lavoro della scuola con particolare attenzione alle specificità che hanno un diretto legame con la stessa costituzione italiana.


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