Costo dei libri di testo, audizione al Senato: le proposte della Uil Scuola Rua

La Segretaria nazionale della Uil Scuola Rua Francesca Ricci è intervenuta  nel corso dell’audizione dedicata al tema del “Caro libri”. 

Audizione 7ª Commissione Istruzione – Senato della Repubblica
Il problema del costo dei libri di testo


Onorevoli Deputate, Onorevoli Senatori,

 Grazie per l’invito a questa Audizione informale,

il tema che andremo a trattare ha diretta incidenza sulle famiglie, che si trovano ad affrontare costi crescenti per l’istruzione dei loro figli.

 In questa sede vogliamo offrire non solo un quadro complessivo dei costi – quello definito dagli editori, dalle stime della Confederazione europea dei Sindacati (CES, quello appena realizzato dall’Adoc in collaborazione con Eures – ma anche un piano concreto di proposte utili a contenere questo fenomeno.

Quella di questa mattina è una audizione informale che giunge ad anno scolastico iniziato ma ugualmente importante in una azione politica di programmazione e di prospettiva.

Le scuole programmano un anno per l’altro.
A giugno decide il piano di adozione dei libri di testo (le dotazioni) per l’anno successivo.

La politica dovrebbe avere un orizzonte ancora più ampio e programmare misure e interventi con un raggio temporale di almeno un ciclo scolastico. Triennale o quinquennale.

Una azione strutturata, gestita nei tempi, in grado di offrire – di concerto con le autonomie scolastiche – le misure di supporto.

Per far questo è indispensabile una analisi dei bisogni e la personalizzazione degli interventi, che non possono essere calati dall’alto indistintamente. Se infatti uno sconto del 10% sul prezzo di copertina può essere effettuato tramite bonus una tantum, misure temporanee, o congiunturali, non possono rappresentare lo standard da seguire. Fondamentale è la progettazione e la risposta adatta ai diversi segmenti di scuola.

Un esempio: il “tasso di copertura” dei buoni libri in vigore non arriva infatti a controbilanciare l’importo mediamente dovuto per l’acquisto dei libri, soprattutto alle scuole superiori di secondo grado, dove gli importi erogati coprono soltanto il 29% della spesa a Roma; il 41,1% a Milano, arrivando a coprire oltre la metà dell’importo soltanto a Napoli (55,2%).

Presentiamo dunque il nostro studio in merito e le indicazioni operative, sottolineando che i materiali sono stati inviati per posta elettronica all’attenzione della Commissione e che sono sempre disponibili anche sul magazine di approfondimento della Uil Scuola Rua Banchi di Prova accludendo i dati dello studio effettuato da Adoc in collaborazione con Eures.

Secondo l’Associazione italiana Editori, a un livello di inflazione complessiva del 6,4%, i prezzi dei libri scolastici, hanno subito un incremento del 3,04% per la scuola secondaria di primo grado e del 3,42% per la scuola secondaria di secondo grado rispetto all’anno precedente.

La Confederazione Europea dei Sindacati (CES), ha presentato uno studio sugli stati membri dell’UE con la maggiore differenza tra l’aumento dei costi scolastici di base e la retribuzione media. I casi più gravi si trovano in Estonia e Olanda, dove quest’anno il costo della cancelleria è aumentato rispettivamente del 23 e del 22% a fronte di un 11%  e di un 6% di aumento delle retribuzioni. L’Italia fa registrare da una parte un quadro migliore nell’aumento dei prezzi rispetto a paesi come Germania e Spagna, ma dall’altra, un minor aumento delle retribuzioni.

Le proposte UIL SCUOLA RUA

Il caro libri è una sfida complessa, ma con un approccio concreto che coinvolge insegnanti, editori, scuole e famiglie, è possibile ridurre il peso finanziario che grava sulle spalle degli studenti e delle loro famiglie, garantendo un’istruzione di qualità per tutti.

Garantire la continuità didattica
Una delle cause principali dell’aumento dei costi dei libri scolastici è la mancanza di continuità nell’adozione dei testi. Stabilizzare gli insegnanti e favorire la continuità didattica potrebbe ridurre notevolmente i costi per le famiglie.

Scegliere soluzioni integrate

Molto spesso, soprattutto nelle scuole superiori, si assiste al rinnovo costante delle edizioni dei libri di testo, anche quando non è strettamente necessario. Pensare ad una maggiore ‘longevità’ dei libri potrebbe essere misura compatibile. Le nuove edizioni potrebbero essere ‘componibili’: aggiornamenti, edizioni integrate. Il numero delle edizioni e il trend del costo andrebbero monitorate periodicamente.

Creare borse di studio per chi risulta particolarmente danneggiato, socialmente ed economicamente
Per affrontare il caro libri in modo efficace, è essenziale fornire aiuto finanziario alle famiglie che si trovano in una situazione di difficoltà economica. Le borse di studio possono aiutare gli studenti a coprire parte dei costi dei libri e dei materiali scolastici.

Un fondo nazionale per coloro che non possono permettersi di comprare i libri
Una soluzione concretamente realizzabile potrebbe essere quella di istituire un fondo nazionale che copra interamente il costo dei libri almeno fino ad una determinata soglia Isee, avendo come obiettivo il dettato costituzionale della gratuità dell’istruzione.

Si dovrebbe inoltre poter scaricare la spesa dei libri dalla dichiarazione dei redditi a seconda dell’Isee senza ricorrere a buoni cui l’accesso è difficile.

Intreccio tra libri cartacei e online deve essere deciso prima dell’inizio anno scolastico
L’integrazione di risorse online con i libri cartacei può rappresentare un’opportunità per ridurre i costi e migliorare l’esperienza di apprendimento degli studenti. Tuttavia, è importante che questa integrazione sia stabilita prima dell’inizio dell’anno scolastico e che non venga modificata in corso, andando a provocare costi aggiuntivi e inaspettati durante l’anno successivo.

A decidere deve essere l’insegnante
Spesso le scuole sono tentate da offerte di aziende che forniscono hardware a basso costo in cambio dell’adozione di software costosi e poco utili. Le scelte dovrebbero essere guidate dall’effettiva utilità degli strumenti per la didattica e non dall’interesse commerciale delle aziende. Va, invece, sostenuta la professionalità dell’insegnante che deve poter decidere quali testi adottare e in che modo fare lezione senza curarsi di interessi esterni.

Incrementare l’utilizzo di appunti digitali
Gli appunti digitali possono essere facilmente condivisi e modificati: migliaia di studenti lo stanno già facendo. Bisogna mettere al passo di questi cambiamenti, in atto e in crescita, le scelte delle scuole.


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