Dirigenti scolastici preoccupati per l’avvio dell’anno scolastico in un quadro di misure sospese

DUE GIORNI DI SEMINARIO A ROMA PER APPROFONDIRE I TEMI DEL RIENTRO IN CLASSE – Focus e approfondimenti per i dirigenti scolastici neo immessi in ruolo.

Responsabilità, sicurezza, Piano scuola 4.0, Pnrr, integrazione, contrattazione di istituto, programma annuale: sono alcuni dei temi messi in programma per il seminario nazionale che si sta svolgendo al Roma destinato ai dirigenti scolastici alla vigilia del loro primo incarico.

Un nuovo anno scolastico che si preannuncia pieno di incognite – sottolinea Rosa Cirillo, Responsabile del Dipartimento nazionale dei Dirigenti scolastici della Uil Scuola – sia dal punto di vista delle misure legate alla sicurezza e alla salute, sia dal punto di vista delle riforme annunciate e rimaste sospese.

Un quadro di misure sospese – osserva Cirillo – che lascia i dirigenti scolastici, ancora una volta, in balia di decisioni, non supportate né dall’istituzione di presidi sanitari né da chi deve garantire una puntuale organizzazione della scuola.

Le verità difficili della scuola statale, le stesse che compaiono all’orizzonte degli interessi dei politici in coincidenza con le tornate elettorali, vanno riaffermate con chiarezza – aggiunge Rosa Cirillo – perché ci sono questioni aperte – dal numero degli alunni per classe, alla sicurezza degli ambienti, dalle situazioni di fragilità agli organici, dall’uso delle risorse certificate alle misure che il governo si appresta a prendere per far fronte all’emergenza energetica sono oggetto di decisioni che i dirigenti scolastici dovranno applicare e gestire.
Non si può pensare ad un ruolo di meri esecutori, ci sono competenze che riguardano l’intera comunità educante, insegnati, personale Ata, studenti che vanno riaffermate con forza e decisione.

Il senso di questi due giorni – precisa Rosa Cirillo – è fare il punto sulla centralità fragile dei problemi del personale scolastico e delle criticità che ogni giorno i dirigenti devono affrontare: privati dell’organico covid, preoccupati di applicare protocolli e note tecniche, spesso di competenza più delle Asl, degli uffici di prevenzione, dell’Inps, che della scuola in senso stretto. Attività che assorbono il tempo e l’attenzione di chi lavora a scuola e che dovrebbe occuparsi dell’attività didattica e delle sue peculiarità.

Un anno con una didattica che vogliamo rigorosamente in presenza perché è a scuola che si recuperano le disabilità, si rispettano le differenze, si cresce costruendo relazioni, si apprende facendo. Un anno che dovrà rinnovare il contratto di lavoro scaduto.

Le scuole si apprestano ad aprire le porte a milioni di studenti, in un quadro complessivo insoluto, con condizioni addirittura peggiorate, dal momento che non si è saputo approfittare del calo demografico, di ciò che ci ha insegnato la pandemia.

Le cronache di questi giorni – denuncia la responsabile dei dirigenti Uil Scuola – si caratterizzano non per la definizione di risorse per la messa in sicurezza delle scuole, ma per la ricerca di nuovi risparmi, per la gestione e recupero delle risorse. Una visione della scuola lontana da come la legge il Paese e come la fanno funzionare dirigenti e insegnanti. E’ a quella scuola che noi guardiamo, al sistema di istruzione nazionale come risorsa fondamentale del Paese.

 

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