Gli effetti della regionalizzazione della scuola riveleranno nel tempo tutta la loro negatività per i livelli di istruzione degli italiani.
Studiare i dialetti, la cultura e la storia locale ha un senso come corollario rispetto ad un quadro di conoscenze volte a valorizzare l’unita e l’identità culturale del paese. Al di fuori di ciò l’istruzione che restringe gli orizzonti, invece che ampliarli, perde ogni funzione per trasformarsi in fatto residuale.
Lo ha evidenziato Noemi Ranieri, prendendo parte alla conferenza nazionale per il ritiro di qualunque progetto di regionalizzazione dell‘Istruzione, organizzato il 6 aprile, a Verona.
Nell’incontro sono emersi ripetutamente i rischi della frammentazione contro la quale gli insegnanti di oggi, i loro insegnanti e gli insegnanti dei loro insegnanti si sono impegnati per consolidare un patrimonio unico che ha sostenuto lo sviluppo e la crescita. Su questo impegno si sono sviluppate alleanze e consensi che in questa fase appare difficile riproporre.
Un modo per riprendersi il valore dell’istruzione e delle sue professioni è quello di discuterne dentro e fuori le scuole con i più svariati interlocutori al fine di creare un vero e proprio movimento di opinione capace di invertire la rotta della disattenzione o peggio dell’indifferenza.
Finanziare il rinnovo contrattuale, dare stabilità al lavoro, rendere funzionali gli uffici amministrativi mantenere unito il sistema sono strumenti per riconoscere la già ampia fiducia verso le istituzione che gli italiani ripongono nella scuola. Per farlo occorre che l’alleanza funzioni al meglio anche per la partecipazione alla mobilitazione che i sindacati hanno dichiarato per il 17 maggio. Associazioni, cittadini, istituzioni sono chiamati alla solidarietà e alla partecipazione per evitare che la deriva regionalistica si imponga. Partecipare a iniziative pubbliche, incontri dibattiti e discussioni, sottoscrivere appelli e documenti a partire da quello promosso dalle tante associazioni presenti oggi dovranno essere pane quotidiano per lavoratori e cittadini finché l’idea non sarà definitivamente tramontata.