Le sfide globali della professione insegnante: libertà, valore, esperienza

Si chiude a Bangkok l’8° Congresso mondiale dell’Internazionale dell’Educazione

Una scuola di qualità, per tutti: un obiettivo che su scala mondiale significa dire no al lavoro minorile, al razzismo, all’abbandono, a forme di povertà estrema, alla mancanza di democrazia, a governi autoritari e tirannici.

Le sfide per una istruzione che – a livello mondiale –  sia accessibile a tutti passano da scelte che vengono realizzate nelle sedi interazionali: l’Onu, l’Unesco, l’Ocse, il Parlamento europeo.
E’ in queste sedi di confronto che l’azione sindacale si trasforma in azioni politiche per effetto delle pressioni, delle campagne, dei negoziati.

L’8° Congresso mondiale della IE, è chiamato a individuare le misure di riferimento per i prossimi quattro anni. Dopo l’appuntamento in Sud Africa, il congresso a Ottawa in Canada, quello organizzato a Bangkok, si misura con le progressive spinte alla privatizzazione dell’istruzione e con le scuole d’élites, con i condizionamenti alla professione insegnante.
Tra le emergenze planetarie i fenomeni migratori, i governi totalitari, le aree di guerra, le condizioni di estrema povertà, i cambiamenti climatici.
E poi le nuove tecnologie, l’utilizzo dei nuovi media nell’insegnamento, le spinte verso il controllo dei sistemi di istruzione.

Scoprire che alcuni temi di discussione in Italia  sono presenti anche in altri Paese rappresenta una sfida importate per trovare soluzioni basate sull’esperienza: è questo il caso delle telecamere a scuola adottate, in Ameria e in alcuni paesi del Nord Europa con esiti non solo deludenti ma negativi al punto da sconsigliarne in ogni modo l’applicazione.

La centralità del contratto:
Un piano certo di diritti fuori dai cambiamenti della politica

Ugualmente messi a confronto – attraverso la votazione di decine di risoluzioni – metodo e merito delle questioni. In molti paesi infatti, in assenza di un sistema di contrattazione nazionale, come ad esempio in America, vengono promosse grandi campagne di sensibilizzazione dell’opinione pubblica per spingere i governi ad adottare provvedimenti.

Una mozione presentata dall’Italia (il testo nel link) ha messo in evidenza il ruolo fondamentale che il contratto svolge per la tutela dei lavoratori. Coinvolgimento e opinione pubblica possono fare pressione sui Governi ma attraverso la contrattazione si definiscono regole e diritti che valgono e tutelano tutti. Un piano certo di diritti fuori dai cambiamenti della politica: che in Italia sembra definitivamente acquisito e che in altri paesi manca o stenta a decollare.

L’intervento del Premio Nobel Kailash Satyarthi:
gli insegnanti sono la scintilla del futuro di tutti

«Chi sei?» Parte da una domanda che punta direttamente alla conferma dell’identità, anche professionale, l’intervento di Kailash Satyarthi, premio Nobel 2014, ospite dell’8° Congresso della IE.

Fare l’insegnante o essere un insegnante è questa la differenza. Gli insegnanti sono come il fuoco – ha detto Satyarthi – sono capaci di scaldare, accendere, moltiplicare scintille.

Una metafora utilizzata per spiegare quanto sia fondamentale il ruolo degli insegnanti nelle singole realtà nazionale e a livello mondiale – ha spiegato Satyarthi impegnato da anni impegnato nella lotta contro il lavoro minorile, la schiavitù.

Un intervento che ha puntato soprattutto sull’impegno di migliaia di insegnanti in condizioni difficili e di frontiera. Assumere la guida, titolo del congresso, è secondo il Nobel, Satyarthi, una azione  tempestiva e cruciale, visti gli attuali ‘tempi bui’ riguardo ai diritti: dei bambini, degli insegnanti, le democrazie e il clima messi a rischio da conflitti e avidità.

Le disuguaglianze sono in aumento in modo inaccettabile – ha detto Satyarthi – portando le cifre mondiali di un fenomeno che va superato velocemente: 428 milioni di bambini di età inferiore ai 10 anni vivono in povertà assoluta, in termini di condizioni di vita e opportunità per il futuro; degli 1,3 miliardi di persone in tutto il mondo che vivono in questa condizione, oltre la metà ha meno di 18 anni. “I bambini sopportano il peso maggiore della disuguaglianza ovunque”, ha affermato, e non si è riusciti a raggiungere

Falliti gli obiettivi di sviluppo sostenibile adottati nel 2015, in particolare per quanto riguarda l’obiettivo di un’istruzione di qualità gratuita per tutti. Si prevede che un quarto degli adolescenti finirà la scuola entro il 2030 e il mondo avrà bisogno di 69 milioni di insegnanti più qualificati.
La mancanza di volontà politica e la spinta alla privatizzazione dell’istruzione ostacolano la giustizia e il progresso, ha affermato. La lotta per una maggiore giustizia ed equità sono essenziali, ha detto Satyarthi, che ha sottolineato l’importanza di collaborare con altri movimenti sociali per diffondere ‘compassione’ nel mondo. Satyarthi ha concluso il suo discorso a una standing ovation di delegati che hanno apprezzato il suo invito all’azione: “Non puoi aspettare che un eroe scenda. Sei quell’eroe. Sei quel cambiamento. Sei il leader. “

Le modifiche allo Statuto:
riconosciuto il ruolo dei sindacati che hanno più peso nei loro Paesi.

Con una decisione che viene definita come ‘storica’, l’ottavo congresso dell’Internazionale dell’Educazione ha approvato una risoluzione che modifica lo statuto che promuove notevolmente l’equilibrio di genere e il peso dei paesi più piccoli in termini di rappresentanza all’interno della propria unione globale: il 50% dei seggi saranno destinati alle donne, il peso dei paesi sarà valutato anche in relazione al loro peso nelle singole politiche nazionali (misura approvata a maggioranza che riconosce l’impegno di Italia, Francia e Inghilterra che l’hanno presentata).

L’istruzione non è un servizio, è un diritto:
i temi della relazione del Segretario generale

David Edwards, segretario generale dell’EI, nella sua relazione ha sottolineato come da Ottawa a Bangkok sia stata delineata una strategia a più livelli su numerose piattaforme a livello globale e regionale. Durante tutto il suo discorso, Edwards ha messo in evidenza i principali risultati, le campagne e le iniziative di ricerca di EI relative alla privatizzazione e alla commercializzazione dell’istruzione pubblica: parità dei sessi; educazione indigena; diritti dei rifugiati e dei migranti; personale dell’istruzione superiore; personale di supporto all’istruzione; cambiamento climatico; finanziamento dell’istruzione; accordi commerciali e diritti d’autore.  

Abbiamo bisogno che la luce della conoscenza e delle informazioni sia accessibile a tutti in modo da poter affrontare la lotta contro le forze oscure contro cui stiamo combattendo. Ed è per questo che stiamo spingendo per un trattato internazionale sul copyright per aumentare l’accesso all’istruzione e alle risorse di ricerca.   In conclusione, Edwards ha sottolineato l’importanza di lavorare insieme per porre fine a una serie di figure che – ovunque – danneggiano il sistema di istruzione: uomini forti, consulenti tecnici, imprenditori privatizzati, fondamentalisti del mercato, demagoghi, narcisisti e managerialisti.

Siamo noi quelli che stavamo aspettando. Intrecciamo la conoscenza della nostra professione, con la convinzione dei nostri ideali di giustizia sociale. Siamo molto più che ‘preparatori al lavoro’, in questa sala ci sono ‘organizzatori di saggezza’, si parlano tutte le lingue del mondo, si è protagonisti di lotte e realizzazioni. si difende la verità. Difendiamo la verità.

Questo il quadro delle nomine 
https://www.ei-ie.org/en/detail/16342/constitutional-change-to-ensure-gender-balance-election-of-executive-committee-and-adoption-of-resolutions-mark-first-day-of-congress

Presidente
Susan Hopgood  – Australia

Vice-presidenti
Mugwena Maluleke– Sud Africa ( Per la Regione Africa)
Masaki Okajima – Giappone ( Per la Regione Asia)
Marlis Tepe – Germania ( Per la Regione Europa)
Roberto Franklin de Leao – Brasile ( Per la Regione Sud America)
Lily Eskelsen Garcia – USA ( Per la Regione Caraibi e Nord America)

Segretario generale
David Edwards – USA


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