Chi valuta il sistema scolastico italiano? E perché?

Un primo momento di meditazione in materia di valutazione; un approfondimento che può rivelarsi utile per delineare le strategie negoziali in merito alla valutazione.

Se persino Galileo si è arreso di fronte all’evidenza di non poter misurare l’immisurabile, ci chiediamo come possa farlo un ente, finanziato dal Governo, che è di per sé elemento di parzialità.
L’autonomia delle istituzioni scolastiche si misura con un Ente terzo ed indipendente.

I responsabili del dicastero dell’Istruzione dovrebbero spostare l’orizzonte della visuale di intervento dalla mistica della meritocrazia alla realtà costituzionale. Sarebbe un bel segnale di maturità democratica e partecipata.

Prospettiva a cui dovrà essere elevata l’attività dei docenti e dei rispettivi organi di gestione che ne garantiscono la tutela costituzionale della libertà di insegnamento.

Libertà che – ricordiamolo – è data al personale docente per espressa garanzia costituzionale, della quale beneficia l’intera comunità studentesca.

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