LETTERA APERTA AL SIG. MINISTRO DELLA REPUBBLICA PATRIZIO BIANCHI
Il Professore Ordinario di Filosofia della Politica e del Diritto Giuseppe Limone scrive al Ministro dell’Istruzione.
Signor Ministro,
le reti radiofoniche hanno diffuso il Suo messaggio agli studenti che quest’anno affrontano la prova di maturità. Lei ha impiegato belle parole, quasi da padre e da fratello maggiore, per attivare le energie delle giovani generazioni. L’ha fatto con linguaggio diretto, vivace ed empatico. Mi compiaccio.
C’è però, signor Ministro, un “però”. Davanti agli scandalosi eventi che hanno contrassegnato la recentissima vicenda del reclutamento scolastico, in cui si sono obbligati gli aspiranti docenti a tatuarsi il corpo per prendere appunti e in cui si sono addirittura somministrate domande sbagliate, Lei, signor Ministro, non può far finta di niente, né possono far finta di niente i Responsabili del Ministero da lei guidato. Qualcuno deve almeno chiedere scusa agli italiani, se non dimettersi. Gli auguri agli studenti vanno benissimo, ma a patto che nel loro prossimo futuro non si delinei lo spettacolo inverecondo di questo tipo di reclutamento scolastico a cui la comunità nazionale ha dovuto assistere. Mettendo, sì, al centro dell’attenzione la Scuola, ma non per nobili ragioni.
Con ossequi
Giuseppe Limone, cittadino italiano, europeo nato in Italia, componente della comunità civile atellana
23 giugno 2022
[Giuseppe Limone è Professore Ordinario di Filosofia della Politica e del Diritto e co-autore dei Quaderni della Scuola Sindacale Piero Martinetti]