Partire dalla nostra proposta per costruire un contratto fin troppo atteso
Appena dopo ben otto anni di attesa, oggi siamo stati convocati dal Presidente dell’Aran per avviare la stagione dei rinnovi contrattuali del pubblico impiego.
Si è trattato di un incontro ancora introduttivo nel quale sono stati illustrati i punti focali dell’atto di indirizzo generale inviato all’Aran. Ebbene data la premessa, dalla nostra, pur soddisfatti per esser tornati a sederci a un tavolo, abbiamo fatto presente come l’atto di indirizzo non possa costituire un vincolo alla trattativa. All’atto di indirizzo corrispondono parimenti le piattaforme sindacali delle organizzazioni sindacali e, quindi, il tavolo dovrà esser frutto della mediazione degli interessi e del confronto tra le parti. Se così non fosse, non sarebbe una vera trattativa.
Fatta questa più che dovuta premessa, ci siamo calati nei temi che saranno per l’appunto oggetto della trattativa. In primis, sulla parte economica abbiamo puntualizzato, a scanso di qualsiasi equivoco, che l’incremento salariale di 85€, che il Governo il 30 novembre scorso si è impegnato a riconoscere, si riferisce esclusivamente al trattamento tabellare. Passando invece al salario di produttività abbiamo ribadito come sia necessario, dapprima, defiscalizzarlo, come già avviene nel settore privato, anche per evitare ripercussioni sulla fruizione del c.d. bonus Renzi, e, poi, finanziarlo.
Per quel che riguarda la parte normativa, abbiamo sottolineato come si debba dare effettività al processo di riequilibrio tra fonti – in favore della contrattazione – riconsegnando materie alla contrattazione di I e II livello, per consentire la reale parità tra le parti e dare al sindacato il suo ruolo in materie quali l’organizzazione del lavoro aventi riflessi sul rapporto di lavoro. Questo sarà aspetto dirimente per la ripresa di normali e corrette relazioni sindacali nel pubblico impiego.
Sempre di notevole risalto mediatico, sulle assenze abbiamo richiesto di chiudere finalmente l’accordo su permessi e malattie, fermo all’Aran; la sua impostazione sottolineiamo è per tutelare i diritti dei dipendenti e non per penalizzarli, perciò va reso parte integrante del nuovo contratto.Sono questi alcuni dei punti che costituiscono la base della nostra proposta e su cui costruiremo, ormai dopo otto anni, un contratto fin troppo atteso dai nostri dipendenti pubblici.
La trattativa deve proseguire con un confronto sulle tematiche generali, per poi aprire i quattro tavoli dei nuovi comparti di contrattazione nel rispetto delle specificità. Bisogna concludere presto e bene.