Pensiero critico, curiosità, creatività: ecco quello che l’Ocse non misura.

PRESENTATI OGGI I DATI OCSE PISA
In letteratura e matematica vincono i ragazzi cinesi. Ma la sfida è quella dei saperi e delle tecnologie.

Il dato che maggiormente impressiona dei dati Ocse Pisa presentati oggi è che i livelli più alti in lettura e matematica sono concentrati in quattro provincie della Cina. Vogliamo considerare democrazia e libertà come fattori negativi per i processi di apprendimento? Commenta con un evidente paradosso il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi.

La ricerca condotta dall’Ocse non manca di segnalare, in modo costante, la corrispondenza tra i livelli di apprendimento e l’ambiente, che è condizione di stimolo e sostegno a tali processi.

Resta un dubbio sui punti di partenza sui quali viene effettuata la ricerca internazionale e i criteri di analisi comparativa che sono stati messi a punto. Perché, non sempre, i risultati messi a confronto tra 79 paesi coinvolti, hanno caratteristiche culturalmente comparabili

Altra questione che si porrà con forza nei prossimi anni è il peso delle nuove tecnologie e della digitalizzazione nei processi di apprendimento – continua Turi. I dati sembrano delineare una tendenza in base alla quale, al crescere delle TLC e dell’utilizzo massivo degli smartphones, si riduce la capacità di comprensione di un testo.

Sono anni di svolta, una specie di ritorno al futuro – aggiunge Turi –  nel quale si riscoprirà il gusto di una buona lettura di un libro, ma anche di un e-book. Il supporto sarà deciso dalle persone.

Ciò a cui dobbiamo prestare la massima attenzione è fornire alle nuove generazioni le conoscenze utili a formare un pensiero critico, ad accrescere la ricerca, ad avere curiosità e quindi creatività.  Strumenti che l’Ocse non sembra aver indagato e che serviranno sempre più per discernere tra informazione, conoscenze, competenze e propaganda.


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