Post-Covid, per la scuola nessuna strategia all’orizzonte >>> INTERVISTA
Discoteche aperte a luglio, scuole chiuse. Sembra un paradosso, ma è la realtà. Oramai quasi tutti i settori ripartono dopo il periodo di lockdown, fatta eccezione per l’istruzione. A parte le polemiche sui fatidici divisori in plexiglass, tuttora non è chiaro il piano strategico per riavviare la scuola.
Per tre mesi le classi scolastiche sono rimaste vuote a causa dell’emergenza Covid, ma anche oggi sulla scuola vigono la confusione e l’incertezza. Quando ripartiranno le lezioni? Come verranno organizzate le classi? Aumenterà il personale docente per gestire al meglio la situazione? Per ora si tratta di domande senza alcuna risposta. Nel frattempo a pagarne le conseguenze sono gli alunni e la scuola.
L’unica cosa certa è che la scuola sembra non essere al momento una priorità per il governo. “Noi non vediamo alcuna strategia all’orizzonte, non vediamo né idee né soldi per far ripartire la scuola”, ha sottolineato in un’intervista a Sputnik Italia Pino Turi, segretario generale Uil Scuola.
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