Quota 100: per arginare gli effetti sulla scuola non è sufficiente l’emendamento presentato dal senatore Pittoni
Turi: non supera l’emergenza precari. Vietato replicare il flop dell’anno scorso
Nel prossimo anno scolastico si dovrà gestire un numero record di precari. Serve una fase transitoria tra vecchio e nuovo reclutamento. Programmati per il 12 marzo sit in di protesta in tutte le città.
C’è anche quello del senatore Mario Pittoni tra gli emendamenti presentati in Commissione Lavoro al Senato, tra le proposte di modifica al cosiddetto decretone, attualmente in fase di conversione in legge.
«Al fine di fronteggiare gli effetti della ‘pensione quota 100’ sul sistema scolastico e garantire lo svolgimento dell’attività didattica, nel primo dei concorsi… Le graduatorie di merito sono predisposte attribuendo ai titoli posseduti, un punteggio fino al 40% di quello complessivo. Tra i titoli valutabili è particolarmente valorizzato il servizio svolto presso le istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione, al quale è attribuito un punteggio fino al 50% del punteggio attribuibile ai titoli».
Un emendamento che riguarda tutti i docenti che vantano un servizio di insegnamento, anche nelle scuole paritarie, che risponde alla volontà di dare risposte al personale di terza fascia attraverso il raddoppio del punteggio relativo al servizio, ma non risolve il problema dell’emergenza precari che la quota 100, aggrava pesantemente.
L’emendamento – sottolinea il segretario generale della Uil scuola, Pino Turi – ha una forte giustificazione nella misura in cui risponde all’emergenza provocata dall’esodo pensionistico di centinaia di migliaia di docenti: assegnare i posti vacanti e disponibili con contratti a tempo indeterminato. L’esperienza dello scorso anno, dovrebbe servire da monito – rammenta Turi, ricordando che ben 32 mila posti, autorizzati dal MEF, non sono diventati posti di ruolo e sono rimasti coperti da supplenti.
E’ una emergenza a cui si può ancora fare fronte – ribadisce Turi – attivando una fase transitoria che serve a traghettare verso il nuovo sistema di reclutamento, che prevede concorsi per titoli ed esami, che la legge di bilancio ha introdotto, abrogando i percorsi FIT.
Quello del senatore Pittoni – continua Turi – è un emendamento che rappresenta un passo in avanti, può venire incontro ai desiderata del personale interessato, ma non al funzionamento ordinario della scuola.
La fase transitoria che noi chiediamo, è limitata solo a coloro che hanno almeno tre anni di servizio nelle scuole statali per i quali chiediamo una valutazione concorsuale rapida e veloce che può anche essere inserita in quella più complessiva e generale, ma con un suo percorso.
In definitiva, stesse commissioni, stessi requisiti, stessi programmi ma una modulazione più snella e più rapida: ammissione alla prova orale che consenta di utilizzare la relativa graduatoria dei vincitori, già nel prossimo anno scolastico per assumere i docenti con contratto a tempo indeterminato e ammetterli all’anno di formazione e prova che garantisce qualità e continuità al sistema.
Riconosciamo al Senatore Pittoni – aggiunge Turi – la volontà di trovare soluzioni utili, ma servono ben diverse soluzioni , in relazione alla situazione di emergenza attuale che l’esodo previsto per quota 100 aggrava pesantemente. La Uil scuola è fortemente determinata a richiedere al governo e al ministro soluzioni concrete, in grado di superare l’emergenza precariato e magari anche quella dei veti ideologici che stanno mandando in crisi il sistema.
Sono chiari i vincoli da superare: quello del tempo, perché a settembre si rischia di avere un numero record di supplenti e quello delle promesse di quanti sono disposti a far intravedere di tutto, da aumenti di stipendio (magari) a premi ed assunzioni per tutti, pur di dare qualche chance ai fautori dell’autonomia differenziata.