Scuola di Alta Formazione, il FONADDS incontra il MI: REPORT
Il report della riunione tra il Forum delle Associazioni e degli Enti di Formazione qualificati al Mi (Fonadds) con la Direzione generale per gli ordinamenti.
Un incontro avente per base di confronto l’istituzione della Scuola di Alta Formazione prevista nel PNRR.
Progetto i cui contorni non sono ancora definiti, così come le ricadute sulla vita dei lavoratori e le conseguenze politiche sul sistema complessivo dell’istruzione e della formazione.
L’esito della riunione pone una serie di domande, tratteggiate da Irase, che ha approfittato dell’incontro per aprire una discussione che resta, tuttavia, ad un livello embrionale con molte perplessità e poche conferme. Non escludiamo che, come accaduto in altre situazioni, a situazioni realizzate saremo messi davanti al fatto compiuto. Dire oggi, che è in atto con i sindacati un confronto, significa prendere tempo senza condividere veramente gli obiettivi da perseguire.
Proprio in tema di PNRR e formazione, la UIL Scuola sta lavorando in stretto contatto con IRASE: un tema che riguarda strettamente tutto il quadro dirigente della UIL Scuola che dovrà veicolare tra coloro che rappresentiamo un modo di procedere (con risorse cospicue) che guarda più all’erogazione di corsi che a fare vera innovazione.
REPORT
Si è svolto il 31 marzo l’incontro tra il FONADDS, il Forum delle Associazioni/Enti di formazioni qualificati al Ministero (Dir.Min. 170/16) e il M.I. nelle persone del dott. Fabrizio Manca direttore della Direzione Generale per gli ordinamenti, la valutazione e l’internazionalizzazione del sistema nazionale di istruzione del ministero e della dottoressa Maria Rosa Silvestro, dirigente tecnico.
La Presidente di Irase Nazionale, nel suo intervento, ha focalizzato l’attenzione sul “quadro d’intervento su scuola e formazione”, così come si legge nel PNRR: circa 20 miliardi, saranno investiti su scuola e università
Prima di entrare nel merito di come e di cosa saranno oggetto di investimenti per la formazione , la Presidente ha ribadito che questa deve essere considerata un DIRITTO ad un proprio sviluppo professionale, ad una crescita personale, e che, per essere tale, non può essere solo quella indicata dal Ministero, ovvero una sorta di progetto autoritativo a cui dover sottostare, contro ogni elemento di autonomia scolastica che dovrebbe e deve progettare in base a criteri di massima e non ad indicazioni omologate a progetti eterodiretti ; le proposte di formazione devono partire dai reali bisogni dei docenti , delle scuole e dovrebbero valorizzare la disponibilità e la volontarietà.
Nel PNRR PNRR, Scuola di alta formazione continua – FUTURA (istruzione.it) si legge:
- Riforma: Scuola di Alta Formazione e formazione obbligatoria per dirigenti scolastici, docenti e personale tecnico-amministrativo
La riforma mira a costruire un sistema di formazione di qualità per il personale della scuola in linea con un continuo sviluppo professionale e di carriera, attraverso l’istituzione di un organismo qualificato deputato alle linee di indirizzo della formazione del personale scolastico in linea con gli standard europei, alla selezione e al coordinamento delle iniziative formative, collegandole alle progressioni di carriera . La Scuola svolgerà funzioni di indirizzo e coordinamento dell’attività formativa per tutto il personale scolastico.
La promulgazione della legge è prevista nel 2022 e la piena attuazione della riforma avverrà entro il 2025.
Per questa Scuola di Alta formazione, oltre a quanto si legge nel PNRR, il Ministro in alcune sue dichiarazioni ha detto :
1) “Sul tema della formazione continua è in atto un confronto anche con i sindacati. La professione di docente richiede un aggiornamento costante, non solo sul lato della digitalizzazione. C’è un tema di preparazione di tutto il personale, anche dirigente. Abbiamo già un testo e entro giugno sarà definito. Definiremo i percorsi che permetteranno di far accedere alla professione di insegnante e anche i percorsi di aggiornamento continuo che vi dovranno essere. Un’occasione per far avere a chi già lavora all’interno delle scuole un percorso dignitoso”.
2) La riforma garantirà un continuo sviluppo professionale e di carriera del personale scolastico attraverso l’istituzione di una Scuola di Alta formazione e formazione continua per dirigenti scolastici, insegnanti e personale ATA. Saranno coinvolti Indire, Invalsi e Università italiane e straniere, al fine di garantire un sistema di formazione continua di qualità, in linea con gli standard europei. L’obiettivo è fornire una formazione pedagogica e didattica che, insieme a una conoscenza approfondita della materia, consenta di affrontare efficacemente la sfida della trasmissione di competenze metodologiche, digitali e culturali nell’ambito di una didattica di alta qualità. Si tratta dell’unica riforma con un budget pari a 34 milioni di euro.
3) Si tratta di una struttura finalizzata all’erogazione online dei corsi, dotata di un comitato tecnico-scientifico di elevato profilo professionale. Un particolare investimento servirà a promuovere lo sviluppo delle competenze digitali di docenti e personale scolastico. La misura prevede la creazione di un sistema per la formazione continua e coinvolgerà circa 650 mila persone e oltre ottomila istituzioni educative.
Da quanto su esposto ( PNRR e dichiarazioni del Ministro Bianchi) è lecito porsi una serie di domande e riflessioni che ci portano ad avvalorare , ancora una volta, un’impressione generale sull’orientamento del governo molto precisa: ci si avvia a una scuola che accoglie come primarie le esigenze delle imprese, nel quadro di una formazione “professionalizzante” di stampo fortemente tecnocratico.
In tutte le trenta pagine del PNRR dedicate alla Missione 4 – Istruzione e Ricerca non vi è mai un riferimento al compito fondamentale della scuola, cioè la formazione di cittadini consapevoli e critici, responsabili della loro partecipazione alla vita sociale democratica del paese, né tantomeno ai compiti di promozione e di emancipazione che le assegna la Costituzione.
Iniziamo a porci le domande e a riflettere:
Primo fra tutti ci chiediamo quale sarà la struttura della Scuola di Alta formazione ed in che modo gli enti qualificati saranno inseriti in un processo decisionale di tale portata che si pone come obiettivo quello di ridisegnare l’aggiornamento e la formazione di tutto il personale scolastico. Si legge, infatti, che sarà gestita da Invalsi, Indire e Università italiane e straniere ed invece sarebbe opportuno, visto che in questi anni tutti gli Enti qualificati al M.I. per la formazione hanno contribuito a garantire formazione ed aggiornamento del personale scolastico con mille difficoltà, prendere in considerazione le specificità dei vari Enti e tentare di fornire loro un supporto ed una partecipazione maggiore in ottica di potenziamento.
Così come per i componenti del Comitato Tecnico scientifico di cui Il Ministro ha più volte affermato l’elevato spessore. Ci auguriamo che la scelta possa ricadere anche verso i componenti degli Enti qualificati al Ministero per la formazione, per le loro competenze e capacità.
- Quando si legge che la Scuola di Alta Formazione sarà organizzata esclusivamente in modalità “online”, cosa s’intende per modalità online? In modalità sincrona o asincrona, come pacchetti preconfezionati ? Ovvero lezioni registrate, senza avere la possibilità di interazione con chi ascolta, Se fosse così significa che “buttiamo all’aria” anni di ricerca pedagogica sull’innovazione della didattica e quindi sul potenziamento di una didattica laboratoriale che trova il suo incipt nel cosiddetto ‘attivismo pedagogico’, sostenuta da una vera e propria logica esperienziale.
- Da quanto si legge non siamo in grado di capire se la Scuola sia pensata come Accademia, oppure un qualcosa che assomiglia molto alla Scuola Nazionale di Amministrazione SNA, ovvero un’istituzione di selezione, reclutamento e formazione professionale dei dirigenti e funzionari della pubblica amministrazione italiana. L’ unico esempio di scuola di alta formazione che conosciamo è quello francese e se fosse così dobbiamo capire se sia in linea con il nostro sistema italiano.
Passiamo poi al, il budget a disposizione: 34 milioni di euro Scuola di alta formazione continua – FUTURA (istruzione.it). Ci chiediamo come sarà suddivisa questa voce e se comprende solo la creazione di questa scuola, quale saranno i costi annui di gestione, quale sarà la natura giuridica, perché se parliamo di Scuole di Alta Formazione parliamo di forme giuridiche quali associazione e/o fondazione di cui al libro primo del codice civile, oppure parliamo di altro. Ad esempio di una maxi agenzia?
In attesa delle tante risposte è d’obbligo un pensiero personale :
“Il rischio di una operazione di tale innovazione ha tutte le sembianze di una sorta di Indottrinamento…”