Quaderno n.4 – Linguaggio: il testo di Pino Turi

Di Pino Turi, Segretario Generale UIL Scuola

Con questo quaderno, continua il nostro lavoro di approfondimento e di analisi dei temi della contemporaneità e del sociale storico. Appunti, riflessioni, in un intreccio che non può prescindere dal linguaggio che li comprende trasversalmente – dopo i volumi dedicati alla Persona, alla Comunità, alla Sovranità affrontiamo quello del Linguaggio che è il tema di questo Quaderno n. 4.

Le parole vanno usate nel modo giusto, identificano un concetto, una idea e rappresentano l’elemento costitutivo della lingua italiana. Alcune parole sono fondanti: su di esse abbiamo basato i nostri congressi identificandone i valori di riferimento su cui costruire e rafforzare la nostra identità di sindacato nazionale, laico, libero e democratico. Principi che rappresentano la scuola laica libera e costituzionale del paese. La nostra amata scuola.

Con le parole si esprimono sentimenti, si trasferisce il pensiero. La conoscenza di tante parole contribuisce ad aprire la mente e rappresentare stati d’animo, concetti che rappresentano il patrimonio di idee che ne è alla base. E’ evidente che l’uso di un numero elevato di parole esprime il grado di istruzione, meglio di cultura e, nella sua connotazione politica, può diventare strumento di gestione di potere, perfino di discriminazione.

Oggi l’analfabetismo di ritorno tende a coincidere con la conoscenza di un numero limitato di parole che relega la persona in una situazione di marginalità e di esclusione. Una condizione che va superata in ogni modo. Il possesso e l’uso delle parole dovrebbero essere esenti da discriminazioni.
E’ il motivo principale per cui la scuola statale, nazionale e costituzionale può e deve garantire, dando pari opportunità a tutti, un grado di istruzione il più elevato possibile.
La scuola veramente uguale per tutti. (…)

In allegato il testo integrale

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