Sindacati: servono fatti

SULLA SCUOLA PAROLE IMPORTANTI
STIPENDI CONGELATI DA TROPPO TEMPO, BISOGNA INVESTIRE 

In occasione della giornata internazionale degli insegnanti, la ministra Fedeli e il ministro Padoan hanno usato parole importanti sulla scuola ed hanno espresso intenzioni ed impegni per cose da fare come governo.

E’ un fatto positivo che cogliamo con attenzione – rendono noto i sindacati scuola di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal. Peccato che tale riconoscimento venga dalle agenzie di stampa più che dal ministero dell’Economia, e che ad oggi nessun atto di indirizzo sia stato inviato all’Aran.

Sappiamo bene che le risorse sono per definizione, scarse. Per questo la politica è chiamata a fare scelte e decidere. E’ il suo compito. Quella che si preannuncia – spiegano i sindacati scuola – è una lunga, intensa, diffusa fase di coinvolgimento di ogni insegnante, di ogni lavoratore della scuola per uscire dall’impasse attuale e portare a un buon contratto.

Se la scuola è centrale, bisogna trovare le risorse. Il personale della scuola conosce stipendi bassi e condizioni di lavoro gravose Quella che Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal stanno mettendo in atto non è la mobilitazione corporativa di un settore, ma il voler dare al sistema di istruzione nuova considerazione e respiro dopo la legge 107, per restituire la dignità che merita al personale.

Parlare bene della scuola italiana è sempre facile, data l’enorme e straordinaria professionalità di dirigenti, docenti, e personale Ata. Resta il divario tra responsabilità, carichi di lavoro, professionalità, retribuzioni tra Italia e Europa. Noi unici rimasti con gli stipendi congelati.

Stiamo percorrendo insieme al personale della scuola una azione seria e diffusa, per una scuola che fino ad oggi ha tenuto stringendo la cinghia. E ora è stanca. Noi diamo voce a queste persone. E sono tante.

Il Governo sappia ascoltare. La scelta fatta di un confronto aperto va mantenuta, soprattutto ora che si decide dove investire. Occorre dare risposte convincenti all’emergenza degli stipendi che colpisce tutto il personale della scuola.


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