Sostegno europeo alla campagna italiana: la libertà di insegnamento è una risorsa fondamentale in ogni società democratica

[Traduzione non definitiva ]

Cari colleghi,

la vostra iniziativa a livello nazionale, il 24 maggio a Palermo, è importante non solo per i cittadini in Italia ma anche oltre i confini nazionali per tutta l’Europa.

L’ETUCE sostiene fermamente i vostri sforzi per difendere l’autonomia professionale degli insegnanti.
La libertà di insegnamento è una risorsa fondamentale e indispensabile in ogni società democratica. Spirito critico, capacità di analisi e lettura dei fatti mondiali sono gli obiettivi che gli studenti dovrebbero ottenere nei loro studi per diventare cittadini attivi, consapevoli dei loro diritti e doveri, vivendo pienamente i loro diritti.

Pertanto, sosteniamo fortemente il vostro appello, rivolto, tra le altre cose a:

  • garantire il pluralismo;
  • difendere le prerogative professionali;
  • proteggere le libertà fondamentali;
  • istituire un organismo indipendente con compiti di valutazione del corretto esercizio della libertà di insegnamento e di tutela dell’autonomia professionale individuale e collettiva.

Ribadendo che l’ autonomia delle scuole, degli  insegnanti e del personale educativo per affrontare la diversità è essenziale per una società prospera e vibrante” […], l’ETUCE è d’accordo sul fatto che la grave situazione verificatasi intorno alla Professoressa Dell’Aria è sintomo di una pericolosa tendenza dei politici a invadere e condizionare gli spazi in cui vengono esercitate le azioni didattiche e l’autonomia delle istituzioni educative. Una tendenza che può essere accentuata nella prospettiva della governance del sistema scolastico che non è più unitaria e nazionale ma affidata alle competenze delle singole regioni.

Denunciando la regionalizzazione e gli attacchi agli insegnanti e alla libertà di insegnamento, ETUCE si tiene saldamente, a spalla a spalla, a sostegno di questa importante causa per i dipendenti dell’educazione e per i cittadini in Italia e in Europa.

Vi auguriamo il massimo successo.

In solidarietà,

Susan Flocken
Direttore Europeo ETUCE

 


Pubblichiamo qui di seguito anche l’articolo pubblicato sul sito dell’Internazionale dell’Educazione – IE  a sostegno della campagna italiana per la difesa della libertà di insegnamento 

In Italia, i sindacati si mobilitano per difendere la libertà di insegnamento

Testo di: Education International
Pubblicato: 22.05.2019

Dopo la sospensione di un insegnante per i contenuti di un video prodotto dai suoi studenti, i sindacati italiani dell’istruzione stanno prendendo provvedimenti per denunciare un attacco alla libertà di insegnamento e una seria minaccia alla democrazia.
Rosa Maria Dell’Aria, un’insegnante di 63 anni di Palermo, è stata sospesa la scorsa settimana per 15 giorni in base alle accuse di non aver “supervisionato il lavoro dei suoi studenti”.

Le reazioni dell’Unione: un appello per la democrazia e la libertà di parola

La sospensione ha suscitato un immediato clamore pubblico e ha portato i sindacati italiani all’educazione a rilasciare una dichiarazione comune in cui definiscono una giornata di azioni il 24 maggio in difesa della libertà accademica e del diritto all’insegnamento. Invitano le autorità a rispettare le libertà fondamentali sancite dalla Costituzione italiana, come il pluralismo, e difendono l’autonomia degli insegnanti come chiave per l’esercizio della professione. I sindacati denunciano la “pericolosa tendenza [della politica] a invadere e condizionare lo spazio in cui si svolgono l’insegnamento e l’apprendimento”.

Maddalena Gissi, segretaria generale della CISL Scuola, ha affermato che “la sanzione imposta a [Dell’Aria] è ingiusta e profondamente sbagliata. La censura è inappropriata nelle scuole, che per natura mirano a favorire il libero scambio di opinioni. Il compito della scuola non è quello di impedire agli alunni di esprimere i loro pensieri, ma di aiutarli a formulare giudizi e opinioni in un clima che garantisce pluralismo, rispetto e tolleranza “. Ha anche ribadito l’appello alle autorità affinché annullino la misura” in modo che [Dell’Aria] possa tornare immediatamente al lavoro e riprendere il dialogo indispensabile con i suoi studenti “.

Secondo Francesco Sinopoli, segretario generale della FLC-CGIL, “se la polizia decide cosa e come gli insegnanti possono e dovrebbero insegnare ai loro studenti, significa che questi studenti hanno avuto ragione nel confrontare ciò che accadde nel 1938 con gli sviluppi di oggi. Il caso di questo insegnante è diventato il nostro problema perché attraverso il suo licenziamento, è l’intero sistema educativo che viene punito. Sindacati, studenti, insegnanti e personale scolastico devono mobilitarsi in maniera massiccia per sostenerla e sconfiggere coloro che considerano il pensiero critico un reato. ”

Pino Turi, a capo di UIL Scuola, ha preso una posizione chiara a favore della libertà accademica. “[È] fondamentale per le democrazie. Quello che è successo a Palermo non dovrebbe mai più accadere. Il nostro sistema educativo nazionale dovrebbe proteggere l’esercizio dei diritti fondamentali degli insegnanti, come garantito dalla nostra costituzione. Questo è il motivo per cui dovremmo mobilitarci ancora di più contro il tentativo del governo di regionalizzare il sistema scolastico italiano “.

David Edwards, segretario generale per l’istruzione internazionale, ha espresso il sostegno internazionale agli insegnanti in Italia, affermando che “un governo che ha bisogno di mettere a tacere le critiche dei suoi insegnanti e studenti sta dimostrando che si sta pericolosamente inclinando all’autoritarismo. Se i diritti fondamentali come la libertà di espressione non sono garantiti all’interno delle scuole, i fondamenti democratici della società sono a rischio “.

 


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