Trieste: la mostra del liceo e il manifesto censurato
Il Liceo Petrarca organizza la mostra “Razzismo in cattedra”, a 80 anni dalla promulgazione delle leggi razziali.
Il Comune invita alla “prudenza” sul manifesto scelto per presentarla. Inaugurazione rinviata.
Turi: solidarietà e vicinanza al Liceo Petrarca
La memoria dei fatti del passato consente di sentirsi parte della comunità umana che guarda al progresso e al futuro, rimettendo in circolo quegli anticorpi che rappresentano il solo fattore di crescita civile e sociale.
Ciò che è accaduto al Liceo Petrarca di Trieste, ci indigna e ci preoccupa: la locandina con le tre ragazze che espongono il Quotidiano “il Piccolo”, del 3 settembre 1938, rappresenta un dato storiografico che – prima ancora che oggetto di censura – rappresenta un tentativo di condizionamento non meno subdolo e pericoloso.
Una organizzazione laica, libera, che si ispira ai valori e ai principi costituzionali – a cui anche i politici e gli eletti del popolo prestano giuramento – come la UIL Scuola, prende a prestito la foto e la locandina, come emblema del valore della libertà e della partecipazione democratica che si vive in una scuola.
Esprimiamo tutta la solidarietà e la vicinanza ai docenti del Liceo Petrarca, al personale tutto, alla dirigente scolastica e al Presidente del Consiglio di Istituto, ricordando che i luoghi del sapere e della partecipazione democratica – peraltro voluti dai nostri Padri costituzionali, come anticorpi verso ogni forma di autoritarismo – devono essere difesi.
Nell’occasione, riteniamo che ogni forma di intervento che tenda a nascondere quella che è una macchia indelebile, la scuola la deve studiare, analizzare, condannare e farla conoscere, proprio perché non debba più esistere un’aberrazione simile.
La memoria dei fatti del passato, portata anche a chi non era ancora nato in quegli anni, consente di sentirsi parte della comunità umana che guarda al progresso e al futuro, rimettendo in circolo quegli anticorpi che rappresentano il solo fattore di crescita civile e sociale.
Tutti quelli che non hanno a cuore tali principi cominciano ad essere tanti, si esercitano ad indebolire le libertà, di insegnamento, di stampa, senza sapere che sono gli anticorpi di una società civile che ama e vuole libertà, a dispetto dei Governi di turno.
Pino Turi
Segretario generale Uil Scuola
Roma, 16 settembre 2018