Turi: no alle scorciatoie politiche per finanziare le scuole private

Continueremo questa battaglia anche in ambito europeo, con l’aiuto degli altri sindacati, perché si tratta di denaro pubblico derivante dalle tasse pagate dai cittadini e destinato alle scuole statali che sono le uniche a garantire la laicità dello Stato.

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È singolare che il Miur intervenga per cambiare gli accordi con la Commissione europea solo per consentire, aggirando anche la costituzione, un flusso di risorse alle scuole non statali che sembra siano anche contingentate.

Ancora una volta, dobbiamo segnalare le scorciatoie politiche – che a nostro parere non fanno bene a chi le organizza, mette in chiaro Pino Turi a margine dell’incontro a Sofia dei sindacati dell’istruzione europei – per favorire le scuole gestite dai privati, contro il parere degli italiani (l’85% secondo una recente indagine Demos) che si sono espressi chiaramente sulla contrarietà al finanziamento delle scuole private.

Continueremo questa battaglia anche in ambito europeo, con l’aiuto degli altri sindacati, perché si tratta di denaro pubblico derivante dalle tasse pagate dai cittadini e destinato alle scuole statali che sono le uniche a garantire la laicità dello Stato.

È quanto ha dichiarato Pino Turi al ritorno da un summit che ha visto, in una conferenza sui problemi degli immigrati, la partecipazione di altri sindacati. In tale conferenza, in cui si sono affrontati i problemi drammatici dell’immigrazione, ha trovato eco nelle valutazioni dei sindacati europei rappresentati nel CSEE, anche il pericolo di una costante privatizzazione dell’ istruzione. A quanto pare questo pericolo è più che presente nel nostro Paese.


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