Un corpo ispettivo assunto attraverso una procedura concorsuale quale terza gamba del sistema di valutazione nazionale, insieme a Indire e Invalsi

VALUTAZIONE DI SISTEMA: PARTE LA TERZA FASE 
L’ANALISI DEL PROCESSO, LE CRITICITÀ IN ATTO, LE PROPOSTE UIL 

Questo anno scolastico segna l’avvio della terza fase della valutazione di sistema  con ulteriori visite  alle scuole , così esordisce  il Direttore dell’Invalsi, dott. Paolo Mazzoli, nell’incontro del 24 gennaio al Miur.

In questi anni le visite alle scuole, scelte a random, hanno sempre trovato  tutti gli operatori scolastici  favorevoli ai nuclei stessi e alle modalità messe in cantiere nel fare le visite.

Inoltre, il  parere lasciato alle scuole di appropriatezza  del procedimento in corso (visto il vostro RAV, visto il vostro piano di miglioramento vi suggeriamo di…) ha supportato tutto il processo di costruzione di autovalutazione che le istituzioni scolastiche hanno portato autonomamente avanti.

Ma le criticità individuate non sono poche, come non sono poche le contraddizioni di un sistema tutto da verificare nella sua efficacia. La prima  rilevata è che l’attuale sistema di  valutazione dei dirigenti scolastici ( Direttiva 33), confliggente  con quello che riguarda la valutazione di sistema: il rischio è che le scuole avrebbero due diverse ‘visitate’  nello stesso anno scolastico (valutazione di sistema e  valutazione al dirigente) addirittura in coincidenza oppure in momenti scolastici diversi ma comunque sempre impegnate a rispondere alle richieste dei nuclei diversi, magari con procedure burocratiche che allontanano dalla missin di  badare alla didattica e alla complessità dei processi di apprendimento/insegnamento.

Una  seconda criticità si potrebbe avere se i risultati delle due valutazioni, quella al sistema e quella al dirigente, sono contraddittorie e contrastanti tra di loro, visto la diversità dei nuclei.

Fino ad oggi queste due valutazioni hanno percorso itinerari diversi, con obiettivi e metodologie diverse, ma prima o poi dovranno incontrarsi facendo così venire fuori tutte le contraddizioni insite nei due procedimenti.

La valutazione di sistema ha perlomeno fatto lo sforzo di coinvolgere tutti i componenti della comunità scolastica, addirittura, in alcuni casi, rilevando ‘il clima’ che in quella scuola si respira, senza voler valutare le performance. La valutazione dei dirigenti scolastici si caratterizza principalmente per la sua parte punitiva che mette in evidenza ciò che il dirigente sa fare peggio, sanzionandolo su quell’aspetto.

La Uil Scuola ha sempre sostenuto che la Direttiva 36 va annullata e trasformata. La valutazione dei dirigenti così come intesa nella direttiva va completamente rivista, va fatta una revisione dell’intera procedura di valutazione dei dirigenti scolastici che va riportata al contratto che potrà stabilire criteri, procedure e garanzie per il personale.

Nella bozza di direttiva del Sistema Nazionale di Valutazione,  che segue la falsariga della direttiva 36 , si ribadisce che il RAV, e la conseguente pianificazione dell’offerta potrebbe essere cambiata dal direttore regionale in funzione degli obiettivi fissati nella lettera di incarico,  con evidente disconoscimento delle competenze degli organi collegiali, come le conseguenti naturali fratture tra le diverse responsabilità: una contraddizione che dimostra il fallimento del sistema di valutazione dei dirigenti a cui non si garantisce la terzietà di giudizio.

E’ stato già evidenziato  dalla Uil Scuola, la necessità  di  costituire un vero e proprio corpo ispettivo. quale terza gamba del sistema di valutazione nazionale (insieme a Indire e Invalsi), in funzione di supporto e guida, dotato della necessaria autonomia ed indipendenza che non è assente nell’attuale procedura di reclutamento .

Oggi poco più di 100 ispettori  che posseggono più  un profilo  di competenza giuridica per una valutazione sanzionatoria  che  competenze finalizzate al supporto dell’autonomia : tutto ciò non si adatta alla fisiologia di un sistema di valutazione del sistema scolastico che per rispondere alla propria autonomia deve rendicontare all’interno della comunità e non essere eterovalutata.

Abbiamo invece bisogno di selezionare nuovi dirigenti tecnici, sia centrali che periferici, attraverso una procedura trasparente aperta e pubblica , per superare l’assurdo giuridico   dell’incarico a tempo determinato introdotto dalla 107, secondo criteri discrezionali ed oscuri che non danno i dovuti affidamenti di terzietà ed indipendenza.

A tal proposito con una richiesta unitaria inviata all’Ufficio Gabinetto ,è stata unitariamente sollecitato  un incontro urgente per una verifica degli impegni assunti sul procedimento di valutazione dei dirigenti scolastici relativo all’a.s.  2016/2017. Aspettiamo risposte chiare e risolutrici

All’incontro ha partecipato Rosa Cirillo


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