Il calvario linguistico che subiscono i nuovi propessori

Un «Bilancio di Competenze» (ma non era meglio, semmai, delle competenze?) è quello che ogni docente neoassunto in base ai recenti provvedimenti del governoRenzi è chiamato a redigeredal ministero dell’Istruzionein questi giorni. È un testo, si legge nella prescrizione ministeriale, inteso a invitare ogni docente a «descrivere e sintetizzare le ragioni del proprio posizionamento rispetto ai livelli di competenza percepiti». Ovvero, detto in italiano parlato, uno strumento perché ogni docente valuti le proprie conoscenze circa ciò che insegna nonché la propria capacità d’insegnamento, confessando le proprie eventuali inadeguatezze. Qualcosa, insomma, che — se non fosse nota la natura inoffensiva della ministra Giannini — potrebbe ricordare la pratica in uso nei regimi comunisti di far redigere a ogni militante sospetto di qualche infrazione un rapporto minuzioso, il più minuzioso possibile, circa il proprio operato. (…)

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