Turi: proposta non petita, accusatio… da rinviare al mittente

Cosa fa mai presupporre che un vestito da travet faccia diventare gli insegnanti professionisti di serie A?  Solo Anp pensa che siano soggetti di serie B. Perché mai un insegnante per avere uno stipendio più alto deve cambiare lavoro? Sono figure fondamentali che svolgono una funzione affidata loro dalla Costituzione. Dannoso e inutile volerli trasformare in figure amministrative intercambiabili.

«Il docente sia remunerato quanto un funzionario del Ministero altrimenti il docente verrà sempre percepito nella società come un soggetto di serie b». E’ questa la proposta del giorno che viene dall’Associazione Nazionale Presidi (ANP). Una proposta che supera ogni possibile fervida immaginazione – osserva Pino Turi, Segretario generale Uil scuola.

C’è da chiedersi, in primo luogo, su quali basi teoriche o scientifiche, una associazione di categoria –  che sta trasformando in figure burocratiche, dirigenti che hanno caratteristiche e funzioni ben più alte, per la chimera di inseguire ed adottare modelli amministrativi che poco o niente hanno a che fare con la scuola – vuole trascinare in questo ambito anche i docenti. E si cimenta in proposte che riguardano il lavoro e la professione di altre figure professionali che non riescono più a riconoscere.

Una proposta non petita, come direbbero i latini, che rispediamo al mittente – osserva Turi.

In secondo luogo: cosa fa presupporre che un vestito da travet faccia diventare gli insegnanti professionisti di serie A?

Possibile che non si voglia comprendere che il lavoro che si fa in classe è un lavoro che gli insegnanti scelgono, per il quale si impegnano ogni giorno, studiano costantemente, inventano soluzioni che non erano mai state realizzate prima?

Perché mai – dice Turi – un insegnante per avere uno stipendio più alto deve cambiare professionalità e lavoro?
Perché questo Paese, l’Amministrazione (e persino l’Anp) non si convincono che non è facendo altro che si fa scuola.
La scuola è compito da professionisti. E quei professionisti ci sono già: sono gli insegnanti italiani.

Il sistema di ANP –  che aspira a modelli diversi da quelli che dovrebbe interpretare il personale (tutto) della scuola – potrà soddisfare i suoi iscritti, ma non si può accettare, se non abdicando alla visione di una scuola funzione costituzionale. Questo – aggiunge Turi – non lo consentiamo a nessuno.

Sono gli insegnanti l’elemento costitutivo della scuola, sono loro il modello da seguire.
Offrite loro meno carte inutili, classi adeguate e uno stipendio che sia rispettoso del loro lavoro.
Questo significa considerare la scuola e farla passare tutta in serie “A” – rilancia Turi – dopo che le scellerate idee di omologazione amministrativistiche l’hanno retrocessa in serie “B”.

O forse l’Anp ha bisogno di figure diverse? E’ il mobility manager una figura cui guardare con interesse?
Potrebbe trovarla nel personale ministeriale.

Gli insegnanti svolgono una funzione costituzionale. Non c’è alcun bisogno di trasformarli in figure amministrative intercambiabili, magari per farlo in vece dei dirigenti.

 


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